L’economia italiana è davvero pronta a ripartire? Il prezzi del gas in discesa è una buona notizia. Ma l’Italia di Meloni può davvero sorprendere? Luci e ombre sulla situazione economica.
Con il prezzo del gas in discesa e una tenuta - per ora - del potere di acquisto delle famiglie, l’Italia del Governo Meloni può sperare in una ripresa, quanto meno in alcuni spiragli di luce e non solo in ombre all’orizzonte.
A dare questa ultima visione sul nostro Paese e sulle sue proiezioni nel breve periodo è il Centro studi di Confindustria. L’Italia può sorprendere nel 2023 ed evitare lo scenario peggiore di una recessione? L’economia della nazione presenta punti di forza e altri di incertezza secondo i dati rilevati.
Per il Governo di Giorgia Meloni, alle prese con la questione accise sui carburanti, obiettivi del Pnrr, costo del lavoro e questioni economiche europee, si tratta di punti di partenza dai quali avviare la sperata crescita del Paese.
L’economia riparte davvero? La fotografia dell’Italia in numeri e grafici. L’ottimismo, al momento, resta cauto. I motivi.
L’economia italiana riparte da qui: gas scende, lavoro regge
La sintesi di Confindustria nell’inquadrare l’economia del nostro Paese a gennaio è questa:
“Prezzi dell’energia in calo, inflazione ancora alta, tassi in forte rialzo. Tra luci e ombre, l’economia italiana va meglio dell’atteso. Industria in flessione, costruzioni in difficoltà, ma servizi stabili. Tengono il reddito totale delle famiglie e i consumi, regge il mercato del lavoro.”
Non c’è dubbio che si possono mostrare alcuni fattori positivi sull’andamento economico nazionale. I prezzi del gas, innanzitutto, che reggono sotto la soglia dei 70 euro per megawattora alla chiusura degli scambi del benchmark olandese il 20 gennaio.
La flessione è evidente: “65 euro/mwh in media a gennaio, da 114 a dicembre (14 nel 2019); un ribasso favorito da stock europei di gas ancora alti, clima mite e consumi frenati”, sottolinea Confindustria.
Inoltre, nel mese di novembre si è palesato un commercio al dettaglio in aumento dello 0,4% e il turismo rimasto sopra la soglia del pre-Covid con un +3,6%. I servizi sono stabilizzati nel quarto trimestre e la fiducia delle imprese è risalita a dicembre per il secondo mese.
I consumi fino al 3° trimestre tornano a salire, favoriti dal reddito reale che tiene “(anche grazie a più occupazione) e dagli extra-risparmi passati (stabilizzata ora a 7,1% la propensione). Sono attese decisioni di spesa prudenti.”
Prudenza, in effetti, è il termine più indicato per chiarire dove sta andando l’economia italiana. Il mercato del lavoro ha offerto spunti di ottimismo, come emerge nel grafico:
Tuttavia, non mancano segnali di incertezza, anche per l’Italia. Primo tra tutti, l’erosione dei risparmi nei conti correnti, con la liquidità messa da parte in diminuzione per la prima volta dal 2017 e negli ultimi mesi del 2022. Attenzione, inoltre, a inflazione oltre quella energetica, produzione manifatturiera, costi dei prestiti.
L’Italia di Meloni sarà una sorpresa? I nodi economici
Si può evitare la recessione ed essere lungimiranti sulle scorte energetiche, ma non mancano i segnali di allerta massima per l’economia italiana.
Innanzitutto, avverte il documento Confindustria, “la produzione ha registrato un altro calo a novembre (-0,3%; -1,8% a settembre e -1,1% a ottobre)...Per il 4° trimestre la variazione acquisita è molto negativa per il totale industria (-1,7%, -0,6% nel 3°). I dati qualitativi a dicembre segnalano uno scenario debole: gli ordini continuano a diminuire, le scorte ad aumentare, le attese di rimbalzo si ridimensionano; il PMI è fermo in area di lieve contrazione (48,5 da 48,4), la fiducia delle imprese segna una nuova discesa.”
A corollario di questi numeri, c’è la prospettiva dei tassi Bce in aumento. Nonostante le critiche nemmeno troppo velate del Governo Meloni alla politica monetaria della banca centrale europea, Lagarde ha avvisato che la strategia del costo del denaro in rialzo non cambierà. I tassi, intanto, crescono per tutti e questo significa oneri maggiori per famiglie, imprese, Stato:
La stessa inflazione rallenta, ma non in modo uniforme e in generale, non solo in Italia, il non-energy non scende:
Infine, una nota finanzaria. Confindustia mostra che le Borse sono in recupero, ma nel confronto quella italiana è ultima:
Se fattori esterni e poco controllabili come la guerra in Ucraina influiscono inevitabilmente sulle sorti economiche dei Paesi, molto del successo - o la sorpresa - della ripresa in Italia con il Governo Meloni dipenderà da scelte politiche e sentiment di fiducia verso il Paese. I temi sono tanti: calo del debito, spesa pubblica efficiente, riforme, lotta alla diseguaglianza sociale e alla povertà.
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