Geert Wilders con il PVV è arrivato primo alle elezioni in Olanda ma difficilmente diventerà premier: la biografia di questo politico di estrema destra alleato di Matteo Salvini.
Chi è Geert Wilders? Una domanda questa di grande attualità visto il responso delle elezioni legislative in Olanda del 22 novembre, arrivate con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura dopo le dimissioni di Mark Rutte che si è tirato indietro - dopo essere andato sotto su una questione riguardante i migranti - dopo ben tredici anni passati al timone dei Paesi Bassi.
Alle elezioni in Olanda dove vige un sistema elettorale puramente proporzionale, il partito più votato con il 23% è stato PVV (Partito per la Libertà) guidato proprio da Geert Wilders, da anni leader e icona dell’estrema destra olandese.
Nonostante il successo elettorale, la strada per diventare primo ministro sembrerebbe essere tutta in salita per Wilders: per avere una maggioranza servono 76 seggi e, al momento, considerando anche un’alleanza con i ruralisti di destra di BBB, il pallottoliere per PVV si fermerebbe a 44 seggi.
In Europa Geert Wilders da tempo è un alleato di ferro di Matteo Salvini, entrambi fanno parte dell’eurogruppo Identità & Democrazia, con il nostro ministro che è stato tra i primi a complimentarsi con il politico olandese per l’exploit alle urne.
Da noi però Geert Wilders è conosciuto soprattutto per un altro episodio: per protestare contro il Recovery Fund, nel 2020 il leader del Partito per la Libertà si è messo un cartello al collo recitante “non un centesimo all’Italia”.
La biografia di Geert Wilders
Nome: Geert Wilders
Data di nascita: 6 settembre 1964
Luogo: Venlo (Paesi bassi)
Famiglia: nel 1992 si è sposato in seconde nozze con la diplomatica ungherese Krisztina Marfai, non hanno figli
Istruzione: diploma HAVO (istruzione secondaria superiore)
Lavoro: politico
Partito: PVV (Partito per la Verità), in passato è stato parlamentare per i liberali di VVD
Ruolo: dal 1998 è un membro del Parlamento olandese e dal 2006 è il leader del PVV
Curiosità: è soprannominato Mozart per la sua chioma
Il pensiero politico di Wilders e il voto in Olanda
Se durante i primi anni della sua carriera politica Geert Wilders è stato etichettato come liberale di destra, con il passare del tempo - specie da quando ha fondato il suo PVV - la sua definizione è mutata in populista ed estremista di destra.
Wilders è contrario alla fornitura di armi all’Ucraina ma è un forte sostenitore di Israele, Paese in cui ha lavorato alcuni anni da ragazzo. Molto forte è il suo antislamismo tanto da aver proposto in campagna elettorale il divieto di scuole islamiche, Corano e moschee.
In merito alla questione migranti, ha sempre sostenuto la necessità di chiudere i confini dell’Olanda opponendosi alla creazione di centri per richiedenti asilo e dichiarandosi contrario all’accoglienza dei rifugiati.
“Nel programma elettorale del PVV - ha scritto Adnkronos - ci sono diverse battaglie storiche di Wilders: la riduzione dell’età pensionabile, l’Iva allo 0% sugli alimenti e l’abolizione della franchigia nella sanità. Il leader del PVV non ha mai escluso la possibilità di finanziare i suoi piani con i fondi destinati alle misure sul clima e l’azoto. Wilders vorrebbe anche tagli alle sovvenzioni per la cultura, alla cooperazione allo sviluppo, e ai fondi destinati all’Ue”.
Anche se è finito in testa alle elezioni legislative in Olanda del novembre 2023, difficilmente Geert Wilders riuscirà ad avere i numeri per formare un suo governo, con il PVV che a breve potrebbe replicare questo successo anche alle elezioni europee di giugno.
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