Genitori separati, come si dividono le spese per i regali?

Ilena D’Errico

22 Dicembre 2024 - 13:54

La divisione delle spese per i regali tra i genitori separati, cosa rientra nel mantenimento e cosa nelle spese straordinarie.

Genitori separati, come si dividono le spese per i regali?

Può sembrare sgradevole parlare dei costi per i regali e della divisione tra i genitori separati. In fondo i doni sono proprio caratterizzati dalla cosiddetta liberalità, la volontà di fare un gesto per una persona senza aspettarsi nulla in cambio. Al di là del valore sentimentale, tuttavia, i regali hanno un costo, specialmente nelle feste comandate. Ci sono occasioni in cui il costume sociale impone lo scambio di regali, come l’invito a una festa di compleanno o di Natale.

Oltretutto, non ci sono soltanto i regali ai figli da prendere in considerazione, ma anche quelli dei loro amici, familiari e così via. Si tratta pur sempre di spese e quando i genitori non sono d’accordo, ad esempio sull’entità del regalo, la situazione diventa frustrante. Dover dividere il costo di qualcosa come un dono, per quanto apparentemente cinico, è un problema di ordine pratico per diversi genitori. Ogni circostanza, poi, può incidere con ulteriori complicazioni, per lo più quando non i rapporti sono conflittuali.

Vediamo quindi cosa prevede la legge per non commettere errori e affrontare l’argomento senza imbarazzo.

I regali tra mantenimento e spese straordinarie

L’assegno di mantenimento periodico permette al genitore di contribuire, in base alle proprie possibilità, alle esigenze di vita della prole. In questo importo, concordato tra le parti o stabilito dal giudice, sono comprese soltanto le spese ordinarie. Si tratta dei costi abituali, prevedibili e principali, come ad esempio per l’alimentazione e l’abbigliamento. Le spese straordinarie non sono incluse e devono essere sostenute dai genitori in una percentuale che dipende dal caso.

In ogni caso, se il genitore non collocatario decide di comprare dei regali ai figli, in particolar modo quando si tratta di beni frivoli o comunque non necessari nel senso stretto del termine, non c’è interferenza con il mantenimento. In altre parole, il fatto di aver acquistato dei regali non consente di ridurre l’importo dell’assegno mensile, nemmeno una tantum. Il genitore potrebbe però proporre di provvedere in modo diretto almeno a una parte delle esigenze al fine di ridurre la somma periodica.

Questa soluzione deve però essere accettata dall’altro genitore o imposta dal giudice. Si tratta peraltro di un metodo poco pratico, però se i genitori sono entrambi d’accordo può essere messo in atto. Per esempio, il genitore compra vestiti e biglietti dei trasporti per il figlio che ne ha bisogno. Bisogna comunque ricordare che il versamento dell’assegno mensile non corrisponde precisamente alle spese del mese in questione. La suddivisione è fittizia, anche per una questione di praticità, tanto che le vacanze non incidono sull’assegno. In ogni caso, se i genitori sono d’accordo e rispettano l’interesse dei figli possono derogare a questi principi.

Allo stesso modo, il genitore collocatario non può pretendere un aumento del mantenimento per aver comprato dei regali ai figli e nemmeno imporre la suddivisione della spesa. Anche in questo caso, nulla impedisce alle parti di accordarsi diversamente. I doni non sono una necessità, nemmeno volendo ampliare il concetto, pertanto il genitore che sceglie di farli deve sopportare il costo. Ci sono tuttavia dei regali per i quali il confine è molto labile. Il caso più emblematico è quello della patente di guida, che la giurisprudenza ritiene una spesa necessaria. In questi casi, si tratta di spese straordinarie, da ripartire al 50% o nella diversa percentuale prestabilita.

Attenzione, però, che le spese straordinarie devono essere concordate (a meno che si tratti di urgenze indifferibili o in regime di affidamento esclusivo rafforzato), altrimenti se ne fa carico il genitore che le ha decise unilateralmente. Le decisioni di maggiore importanza sulla vita dei figli devono comunque essere assunte insieme, salvo appunto eccezioni, anche quando non prevedono costi.

Discorso diverso per i regali verso altre persone, per esempio i compagni di classe che hanno invitato l’amico alla festa di compleanno. Rientra infatti nei doveri dei genitori provvedere anche alle esigenze di tipo sociale della prole, pertanto in questo caso il dono è dovuto e da dividere nei costi. Secondo la giurisprudenza, inoltre, non si tratta di spese evitabili, pertanto possono anche non essere concordate in anticipo finché di importo contenuto. Per la diversa entità, invece, la festa di compleanno dei figli deve essere concordata prima. Quanto detto si applica a qualsiasi genere di regalo, compreso quello di Natale.

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