Secondo il direttore dell’Istituto di virologia dell’ospedale Charité di Berlino la Germania rischia seriamente di incorrerre in una seconda ondata di contagi. Ecco perché.
La Germania corre il rischio di dover fronteggiare una seconda ondata di coronavirus se non provvede subito a gestire in modo efficace i nuovi focolai imponendo le misure contenitive necessarie. È quando ha affermato Christian Drosten, direttore dell’Istituto di virologia dell’ospedale Charité di Berlino che, nel corso di un intervento alla TV tedesca Norddeutscher Rundfunk, si è dichiarato estremamente preoccupato per il futuro del Paese.
Secondo il medico i nuovi focolai scoppiati nell’impianto di lavorazione della carne nell’azienda dell’azienda Toennies nel Nord Reno-Westfalia, ma anche quello registrato in un condominio di Berlino sono dei casi che dovrebbero far alzare il livello di guardia, dal momento che “la situazione sarà tranquilla tra un mese in termini di attività epidemica. E nel giro di due mesi avremo un grosso problema se non manteniamo alta l’allerta su queste situazioni”.
La Germania rischia una seconda ondata
Al fine di evitare una nuova ondata di contagi all’interno del Paese il virologo ha fatto un appello ai cittadini, chiedendo loro di fornire il proprio “sostegno alle autorità sanitarie e politiche e a continuare ad attenersi alle linee guida sul distanziamento sociale, unica arma al momento per sconfiggere il coronavirus, oltre all’igiene personale”.
Drosten, continua facendo un parallelismo tra la Germania e gli Stati Uniti, affermando che oltre oceano, a causa dell’allentamento prematuro delle misure restrittive per contenere la diffusione del virus, si sta concretizzando una “situazione è terribile".
Nuovo lockdown in Germania
Proprio per evitare il peggio in alcuni distretti in Germania è scattato nuovamente il lockdown per ben 640mila persone in totale. Nello specifico sono stati chiusi nuovamente i distretti di Guetersloh e Warendorf nel Nord Reno-Westfalia, dove è scoppiato il focolaio nel mattatoio conteggiando circa 1500 nuovi casi accertati. Queste due aree sono state le prime in tutto il Paese a entrare in nuovo lockdown.
E’ stata disposta inoltre la quarantena per circa 6.500 lavoratori dell’azienda. Anche le attività commerciali, come i bar, palestre e cinema, sono state chiuse nuovamente mentre i picnic e i barbecue sono stati vietati. Chiuse anche le scuole e ridotto il limite di riunione da 10 a 2 persone. La Germania era stata uno dei primi Stati a dichiarare superata l’emergenza, con un numero totale di decessi decisamente inferiore rispetto alle vicine Italia, Spagna, Francia e Regno Unito. Proprio per questo motivo, l’imposizione di nuove restrizioni all’interno del Paese non sono state accolte di buon grado dai cittadini, ma si sono rese necessarie per impedire una seconda violenta nuova ondata.
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