Countdown al verdetto del governo Meloni sull’OPS di UniCredit su Banco BPM, che ha subito irritato alcuni esponenti dell’esecutivo. Come funziona il golden power.
UniCredit ha notificato al governo Meloni l’OPS lanciata lo scorso 25 novembre 2024 su Banco BPM, ai sensi del golden power. Lo ha riportato l’Ansa, precisando che il parere dell’esecutivo dovrebbe arrivare nell’arco dei prossimi 45 giorni. Non è escluso tuttavia, ha aggiunto l’agenzia di stampa, che il parere slitti di 15 giorni circa, nel caso in cui fossero necessari ulteriori chiarimenti.
Occhio alle azioni di UCG che ieri hanno chiuso la giornata di contrattazioni in rialzo dell’1,16%, a quota 44,61 euro. Focus anche sul titolo del Banco, che continua ad avanzare testando nuovi massimi, e che ieri ha incassato un guadagno dell’1,76%, a quota 8,56 euro.
Alla fine di novembre la banca italiana capitanata dal CEO Andrea Orcel ha annunciato una offerta pubblica di scambio su Banco BPM per un valore all’incirca di 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni, pochi giorni dopo il terzo atto del processo di privatizzazione di MPS-Monte dei Paschi di Siena (13 novembre 2024), lanciato dal governo Meloni per restituire il Monte al mercato, come da accordi con Bruxelles.
In quella occasione, si è messa subito in evidenza la mossa con cui Banco BPM ha fatto shopping di una quota del 5% circa di MPS (a entrare nel capitale anche Delfin e Caltagirone, che poi si sono rafforzati ulteriormente nel capitale del Monte).
L’ingresso di BAMI in MPS ha alimentato subito le scommesse di Piazza Affari, ed evidentemente le speranze del governo Meloni, su un possibile matrimonio tra il Banco e MPS, che mettesse fine al dossier infinito dell’istituto senese, creando il terzo polo bancario in Italia auspicato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Di conseguenza, trasformando improvvisamente Banco BPM da potenziale cavaliere bianco pronto a convolare a nozze con MPS in una preda di UniCredit, l’OPS di Orcel è stata immediatamente osteggiata da alcuni esponenti dell’esecutivo: in primis da ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini e dallo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Il primo ha invocato Bankitalia, definendo UniCredit una banca straniera, mentre il secondo ha evocato l’arma del golden power. Da allora, diverse sono state le altre sorprese che hanno preso alla sprovvista Piazza Affari, accedendo ulteriori speculazioni su altrettante ulteriori operazioni di M&A.
MPS, lo scorso 24 gennaio 2025, ha spiazzato inoltre tutti, svestendosi dei panni della potenziale preda per diventare anch’essa predatrice, addirittura di Mediobanca, in linea con un piano che punterebbe a mettere nel mirino la potenza di fuoco del colosso assicurativo di Trieste Assicurazioni Generali, di cui Piazzetta Cuccia è maggiore azionista.
Obiettivo: a quanto pare blindare, secondo i desiderata del governo Meloni, i risparmi degli italiani e i BTP presenti nel bilancio del Leone. Secondo quanto riportato dall’Ansa, con la notifica di UniCredit sensi del golden power, il parere del governo dovrebbe arrivare per l’appunto entro i prossimi 45 giorni. Considerando eventuali slittamenti, il verdetto dovrebbe essere sfornato tra la metà e la fine di marzo.
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