Il governo Meloni ha bisogno del ritorno del Reddito di Cittadinanza?

Simone Micocci

5 Marzo 2024 - 11:58

La sconfitta in Sardegna potrebbe portare a un ripensamento sul Reddito di cittadinanza? Al momento no, ma il governo continua a pensare alla revisione dei requisiti per l’Assegno di inclusione.

Il governo Meloni ha bisogno del ritorno del Reddito di Cittadinanza?

Il governo Meloni inizia a fare i conti con le prime difficoltà messe in luce dalla bruciante - seppur per pochi voti - sconfitta in Sardegna, con i sondaggi politici che rilevano un calo di consensi dell’area centrodestra (specialmente nella Lega).

Le elezioni di domenica 10 marzo in Abruzzo sono un altro appuntamento importante, anche perché nel frattempo ci si avvicina all’appuntamento più importante dell’anno, quelle Elezioni europee in programma tra il 6 e il 9 giugno.

Il governo sta riflettendo su quelle che sono state le ragioni del calo riscontrato in questi mesi e se da una parte per la sconfitta in Sardegna viene data la colpa a Truzzu (come tra l’altro fatto da lui stesso), un risultato analogo in Abruzzo sarebbe spunto per una riflessione più approfondita.

L’addio al Reddito di cittadinanza inizia a farsi sentire?

Un ritorno del Reddito di cittadinanza non è nei programmi del governo, il quale tuttavia starebbe valutando una revisione dei requisiti dell’Assegno di inclusione (la misura di sostegno che ne ha preso il posto dall’1 gennaio 2024) al fine da permetterne l’accesso a un maggior numero di famiglie.

Secondo gli analisti, infatti, una delle ragioni che ha comportato una prima perdita di consensi per il governo Meloni sta proprio nel fatto che il Reddito di cittadinanza non è stato sostituito adeguatamente, in quanto la misura che ne ha preso il posto oggi interessa solamente una piccola parte di coloro che fino agli anni scorsi hanno avuto accesso al sostegno statale.

D’altronde, il governo stesso aveva stimato circa 737 mila famiglie beneficiarie dell’Assegno di inclusione, mentre a oggi la misura è andata a circa 480 mila nuclei familiari con un importo che solitamente è più basso rispetto a quanto percepito con il Rdc.

Una perdita di consensi che specialmente nel Sud Italia, dove il numero di percettori del Rdc era maggiore, comincia a farsi sentire con il governo che inizia a fare i conti con le proprie scelte.

Serve invertire la rotta prima che sia troppo tardi

Se fino a oggi il governo Meloni ha potuto lavorare con un largo consenso della popolazione, potendosi persino permettere di rinunciare ai voti del ceto più basso, nei prossimi mesi potrebbe non essere più così, anche perché bisogna ricordare che le nuove regole sul patto di stabilità renderanno complicata la conferma di alcune delle misure che hanno rappresentato la forza di questo governo, una su tutte il maxi sgravio contributivo in busta paga.

Senza trascurare poi la riforma delle pensioni, sulla quale non solo non sono state mantenute le promesse fatte in campagna elettorale ma c’è stato persino un peggioramento delle regole per alcune categorie (come nel caso delle donne e dei più fragili).

Un ritorno del Reddito di cittadinanza sicuramente aiuterebbe per quanto c’è il rischio di un effetto boomerang dal momento che che molti voti sono arrivati anche da chi voleva l’abolizione del sostegno, in quanto - aiutato da una certa trattazione mediatica - vedeva nel Rdc un immotivato beneficio.

Tuttavia, come anticipato, un tale ritorno non è nei piani del governo che invece vuole continuare per la strada tracciata dall’Assegno di inclusione a cui è stato affiancato il Supporto per la formazione e il lavoro che si rivolge a coloro che sono stati esclusi dalla prima misura.

Tuttavia, ciò non significa che non potranno esserci correttivi, in modo da rendere l’Assegno di inclusione più simile al Reddito di cittadinanza, con il vantaggio però di un’attenzione mediatica molto meno rilevante e la conseguente possibilità di far passare in sordina un’operazione di ampliamento della platea.

Una riforma il cui impatto politico, specialmente se arrivasse alla vigilia delle elezioni europee, potrebbe essere particolarmente rilevante.

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