Il governo Meloni punta tutto sui Btp Italia: titoli di Stato in mano solo alle famiglie italiane?

Stefano Rizzuti

11/02/2023

L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vuole puntare tutto sui Btp Italia, nella speranza che le famiglie e i piccoli investitori italiani detengano sempre più quote dei titoli di Stato.

Il governo Meloni punta tutto sui Btp Italia: titoli di Stato in mano solo alle famiglie italiane?

Il governo Meloni vuole far riavvicinare le famiglie e gli investitori ai Btp Italia. I primi segnali positivi sono già arrivati, probabilmente anche a causa dell’inflazione che porta gli italiani a cercare uno scudo contro il caro vita che può essere rappresentato proprio dai Btp.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’ha detto solo qualche giorno fa: l’obiettivo è ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di famiglie italiane che detiene il debito. L’idea di Meloni è che una mossa di questo genere possa offrire maggiori garanzie contro eventuali shock finanziari.

Sui Btp, quindi, si gioca la prima mano del governo Meloni per andare in questa direzione: l’idea è di far crescere la quota di debito in mano agli italiani proprio attraverso il Btp Italia, che tornerà dal 6 al 9 marzo, quattro mesi dopo l’ultima asta che ha raccolto 11,4 miliardi.

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I Btp Italia per i piccoli investitori

Nell’ultima asta, ricorda il Sole 24 Ore, ben 7,3 miliardi sono finiti a piccoli investitori per oltre 255mila contratti. Un record, superato solo dalle cifre registrate a maggio del 2020, quando gli investimenti sui Btp Italia erano saliti a dismisura probabilmente a causa del lockdown e del blocco delle attività.

Il debito italiano in mano agli stranieri?

Sempre il Sole 24 Ore sottolinea come comunque al momento non ci sia un problema di eccesso di debito in mano agli stranieri. I non residenti possiedono quote pari al 26,9%, almeno nell’ultima parte dello scorso anno. Una quota mai stata così bassa, se pensiamo che prima della pandemia si viaggiava intorno al 30% e che l’apice è stato toccato nel 2009, superando il 40%.

Come mai c’è stata questa costante riduzione? È presto spiegato: durante la fase pandemica l’Eurosistema ha innalzato al 26,1% la frazione di debito del bilancio di Bankitalia, aumentandolo di cinque punti rispetto a due anni prima e ancora di più (il 20% di crescita) rispetto ai tempi precedenti al Quantitative easing. La Banca centrale europea potrebbe avere un ruolo sempre più marginale, affidando maggiormente questo compito alla Banca d’Italia.

Perché il governo Meloni punta sul Btp Italia

Il governo ritiene che puntare su famiglie e piccoli investitori possa essere fondamentale anche da un punto di vista simbolico: l’idea è di legare maggiormente gli italiani e il loro debito, seguendo la strada intrapresa dal governo Conte bis con i titoli pensati sul mercato retail come il Futura.

Per questo l’esecutivo punta sul Btp Italia, anche per i rendimenti moltiplicati dall’indicizzazione al carovita. In più al ministero dell’Economia si pensa anche ai collocamenti di Btp tradizionali riservati al retail. Accantonando, invece, l’ipotesi del Btp autarchico, almeno per il momento. Le esenzioni fiscali riservate solo agli italiani piacciono alla maggioranza, ma si fa strada l’idea che l’Ue potrebbe ritenerle in contrasto con le regole comunitarie. Meglio, quindi, i Btp Italia.

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