Dopo la morte di Berlusconi sono molti gli interrogativi sulla tenuta della maggioranza di governo: Forza Italia è numericamente indispensabile ma Meloni può stare tranquilla.
Quale sarà il futuro del governo Meloni dopo la morte di Silvio Berlusconi? Una domanda questa più che lecita visto che l’ex presidente del Consiglio non era solo il leader di Forza Italia, ma anche il padre del centrodestra che può essere definito come una sua creatura.
Sono anni che si parla dell’eredità politica di Silvio Berlusconi e ora che è venuto a mancare pochi mesi dopo la nascita del governo Meloni, appare essere giunto il momento per Forza Italia di decidere come andare avanti senza il proprio fondatore.
A portare avanti il partito così dovrebbe essere inizialmente Antonio Tajani, con Marina Berlusconi - primogenita di Silvio - a gestire le sorti di Forza Italia fuori dai palazzi della politica: una sua scesa in campo al momento non sarebbe in programma.
Da tempo però tra gli azzurri non mancano i malumori, specie tra gli esponenti che fanno capo a Licia Ronzulli messi in disparte negli ultimi mesi anche in virtù del sempre maggiore potere di Marta Fascina, deputata forzista e ultima fidanzata di Silvio Berlusconi.
Il governo Meloni di certo andrà avanti ma a breve dovrà essere fatta chiarezza in merito al futuro di Forza Italia che, numericamente, è indispensabile per la tenuta della maggioranza in Senato.
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Governo Meloni: quale futuro senza Berlusconi?
Nonostante gli screzi tra i due avvenuti nel momento della nascita del governo, la presenza di Silvio Berlusconi era la miglior garanzia per la stabilità dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Anche i rapporti tra la presidente del Consiglio e Marina Berlusconi vengono descritti come buoni.
Una volta superato il lutto però all’interno di Forza Italia potrebbe arrivare il momento della resa dei conti tra l’ala governista guidata da Tajani e quella critica che fa riferimento a Ronzulli. Non è da escludere che alla fine lo scenario del confronto finale possa essere quello di un congresso.
In Senato su un totale di 205 senatori - compresi quelli a vita - al momento il centrodestra potrebbe contare su 115 senatori. Una maggioranza ampia che però verrebbe meno se Forza Italia facesse mancare il supporto dei suoi 17 senatori, ora diventati 16 dopo la morte di Silvio Berlusconi in attesa delle elezioni suppletive.
Naturalmente in caso di una scissione tra le fila di Forza Italia non tutti i senatori potrebbero decidere di voltare le spalle al governo Meloni, ma con numeri più risicati la maggioranza di certo correrebbe molti più rischi.
Da tempo si mormora di come Matteo Renzi sia pronto ad accogliere alcuni eventuali fuoriusciti azzurri, ma la vera Opa su Forza Italia potrebbe essere quella di Giorgia Meloni visto che da mesi si parla di un possibile partito unico tra Fi e Fratelli d’Italia.
La data per una unione delle forze potrebbe essere quella del giugno 2024, quando si terranno le elezioni europee dove Tajani e Meloni sperano in una alleanza tra i Popolari e i Conservatori per tagliare fuori dalla Commissione i Socialisti.
In sostanza dopo la morte di Berlusconi difficilmente il governo Meloni potrebbe andare in crisi: in caso però di una fuoriuscita di alcuni senatori azzurri ci potrebbero essere qualche difficoltà in più a Palazzo Madama ma, la prospettiva di un partito unico con Fratelli d’Italia, potrebbe spingere molti forzisti a non abbandonare la rassicurante casa del centrodestra.
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