I graffiti, da alcuni considerati opere d’arte urbana, sono illegali se apposti su alcuni luoghi. Chi rovina le proprietà altrui commette un reato: ecco quindi cosa rischia chi scrive sui muri.
I graffiti in alcuni casi sono vere e proprie opere d’arte, ma se per farli si viola la legge si va incontro a conseguenze molto serie. Comunemente scrivere sui muri viene considerato poco rispettoso e ineducato, ecco cosa si rischia invece dal punto di vista legale.
Quando i graffiti sono un reato: cosa si rischia
Il Codice penale punisce chi imbratta o deturpa cose mobili altrui. Bisogna anche precisare che ciò accade anche in seguito all’intervento del 2016, quando è stato depenalizzato il reato di danneggiamento, come confermato dalla Corte di cassazione.
Per le cose non ancorate al suolo e non mezzi di locomozione, come ad esempio i cartelli pubblicitari, è prevista una sanzione pari a una multa fino a 103 euro. Questo reato, tuttavia, non è procedibile d’ufficio, bensì è necessaria la querela della parte interessata. Seppur trovi poca applicazione nella pratica (a causa delle frequenti circostanze poco favorevoli, come la difficoltà di rintracciare l’identità del colpevole), questa normativa riguarda tutti i beni altrui diversi dagli immobili e dai veicoli. Ciò accade poiché per questi beni sono previsti altri tipi di sanzioni.
Difatti, il Codice penale dedica una regolamentazione diversa nel caso in cui i graffiti vengono effettuati sui muri di un edificio o sopra un veicolo altrui. In particolare, chi imbratta beni immobili o mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, è punibile con:
- La reclusione da 1 a 6 mesi.
- La multa da 300 a 1.000 euro.
Questa ipotesi rappresenta comunque il rischio meno grave, perché se le cose rovinate hanno un particolare interesse storico o artistico, la pena sale a:
- Reclusione da 3 mesi a 1 anno.
- Multa da 1.000 a 3.000 euro.
Oltretutto, se si imbrattano edifici o mezzi di trasporto non è più indispensabile la querela di parte, perché questo reato è procedibile d’ufficio. Questo significa che le forze dell’ordine hanno il diritto (e il dovere peraltro) di denunciare i graffiti su edifici o veicoli, anche fermando in flagranza chi scrive sui muri. Inoltre, anche se i proprietari siano disposti a perdonare l’accaduto, la procedibilità d’ufficio fa sì che non vengano meno né il reato né le sanzioni a esso correlate. Trattandosi, però, di un reato con pena inferiore ai 5 anni di reclusione è possibile chiedere l’archiviazione per tenuità del fatto. Quest’ultima è ovviamente impossibile se vi è recidiva, ossia lo stesso reato è stato compiuto più volte. In quest’ultimo caso, oltretutto, la reclusione può salire fino a 2 anni e la multa può arrivare fino a 10.000 euro.
In sintesi, la manifestazione artistica attraverso i graffiti non deve andare a discapito dei beni che appartengono alle altre persone, compresi i beni pubblici. Nel caso contrario, per la legge questo comportamento appartiene al vandalismo e come tale deve essere represso, nell’interesse collettivo.
Scrivere sui muri senza conseguenze
Per evitare le conseguenze più gravi è innanzitutto possibile richiedere l’archiviazione per tenuità del fatto, ma soltanto se ne sussistono le condizioni. In particolare se:
- Il reato è punibile con pena inferiore a 5 anni (requisito presente).
- L’offesa provocata è di particolare tenuità.
- Il comportamento non è abituale, quindi il colpevole non è stato dichiarato delinquente abituale e non c’è recidiva.
Se viene confermata la particolare tenuità del fatto, il Gip può procedere all’archiviazione: il reato resta nella fedina penale del colpevole, il quale non è punito ma è comunque obbligato al risarcimento danni.
Diverso è il caso in cui i graffiti vengono effettuati su un bene in proprietà o comunque con il consenso del proprietario, ad esempio per un lavoro artistico su commissione. In tal proposito, però, bisogna ricordare che per alcuni interventi, soprattutto sull’esterno degli immobili, sono necessari dei permessi specifici. Gli edifici di interesse storico, inoltre, sono sottoposti a particolare regolamentazione. Anche le scritte sulle auto sono sottoposte ad alcuni limiti, perciò è indispensabile verificare la normativa in ogni caso specifico con l’assistenza professionale. Le sanzioni in questi casi, salvo situazioni particolari, attengono al campo civile, dunque non c’è reclusione.
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