La campagna della quarta dose langue ma il virus continua a circolare. Ci sarà bisogno di reintrodurre il green pass? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Pregliasco e Matteo Bassetti.
Quarta dose a rilento, colpa dell’abolizione del green pass dal 1° maggio? Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha definito la campagna per la quarta dose riservata agli over 80 e alle persone fragili «un flop clamoroso».
Il secondo booster anti Covid infatti è stato somministrato solo al 13% dei pazienti immunodepressi e al 2,8% di anziani sopra gli 80 anni di età. Il virus però continua a correre. Secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, tra il 20 e il 26 aprile c’è stato un aumento del 22% di nuovi casi e del 20,1% dei decessi. Stabili i ricoveri in area medica, mentre diminuiscono lievemente i malati in terapia intensiva.
Con l’arrivo dell’estate la curva dovrebbe tornare ad abbassarsi, ma gli esperti parlano già di una nuova ondata in autunno. E c’è chi auspica una quarta dose per tutti. Sarà necessario reintrodurre il green pass per spingere il secondo booster? Ne abbiamo parlato con il virologo Fabrizio Pregliasco e con l’infettivologo Matteo Bassetti.
Flop quarta dose, c’entra l’abolizione del green pass?
«Un flop clamoroso», così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha definito la campagna per la quarta dose di vaccino anti Covid destinata ai fragili e agli over 80. Al momento, solo il 13% dei pazienti immunodepressi e il 2,8% di anziani sopra gli 80 anni hanno aderito.
Il virus però continua a correre e gli esperti temono una nuova ondata in autunno. Intanto, dal 1° maggio il green pass non sarà più necessario per accedere ai luoghi aperti al pubblico (fatta eccezione per gli ospedali e le Rsa). L’abolizione del certificato verde potrebbe aver inciso sul flop della campagna vaccinale della quarta dose?
In un’intervista a Money.it Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ha spiegato: «Probabilmente l’abolizione del green pass può aver influito. Ma è un peccato perché per i soggetti fragili è fondamentale la quarta dose per avere una buona copertura dalle complicanze. Il vaccino infatti non riesce sempre a evitare le infezioni, ma protegge dalla malattia severa. Inoltre, la perdita di efficacia del vaccino è più veloce tra gli anziani che tra gli adulti e i giovani. La quarta dose serve anche per dare un imprinting al sistema immunitario».
Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, il flop sarebbe dovuto a una «carente» campagna di comunicazione. Così Bassetti ha spiegato in un’intervista a Money.it: «Ha giocato una campagna informativa ministeriale carente. Prima hanno detto che la dovevano fare tutti, poi i fragili. La comunicazione non ha aiutato, il green pass non c’entra. Chi doveva fare il secondo booster aveva già ricevuto le tre dosi, era fidelizzato al vaccino. Alla gente bisogna dire che bisogna vaccinarsi perché serve: con 70-80 mila contagi al giorno in ospedale non ci va nessuno, grazie ai vaccini».
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Green pass obbligatorio in autunno per spingere la quarta dose?
Ma cosa accadrà in autunno quando, secondo gli esperti, i casi potrebbero tornare ad aumentare? Ci sarà bisogno di reintrodurre il green pass per spingere le persone a sottoporsi alla quarta dose?
Secondo Bassetti, il ritorno del certificato verde è una scelta politica: «Io consiglierei a tutti la quarta dose in autunno. Chi ha fatto le tre dosi è comunque protetto dalle forme gravi, ma è giusto rinvigorire le difese. Se servirà reintrodurre il green pass in autunno? Si tratta di una decisione politica. Ma chi non ha fatto la terza dose è come non avesse fatto le prime due. Il ciclo vaccinale si completa con tre dosi di siero».
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