Il ministro dell’Economia Gualtieri ha parlato in audizione alle commissioni di Camera e Senato. La sfida per l’Italia è contenere il virus. Tutte le previsioni su crescita e riforme.
Gualtieri ha parlato in audizione dinanzi alle Commissioni di Camera e Senato riunite, dando ulteriori indicazioni sulle previsioni della Nadef e sui prossimi interventi.
Lo scenario è sempre quello dettato dall’incertezza della pandemia. Per questo, il ministro dell’Economia ha ribadito che la grande e vera sfida per il Paese è quella di contenere il virus.
Solo così potranno realizzarsi investimenti, riforme e interventi mirati alla crescita e stimare una ripresa anche maggiore delle previsioni.
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Previsioni sulla ripresa in Italia: le risposte di Gualtieri
Il ministro dell’Economia è tornato a parlare delle previsioni di crescita per l’Italia, in base a quanto già stabilito nella nota di aggiornamento al DEF. Le stime sono state confermate, con il PIL atteso a -9% nel 2020.
La vera attenzione, come spiegato da Gualtieri, è sulla capacità di contenimento dei contagi. In questa fase in cui il nostro Paese mantiene alta l’allerta, con nuove misure restrittive appena stabilite nel DPCM ottobre, i riflettori sono puntati sulla curva epidemiologica e su tutte le conseguenze che potrà avere sulla crescita economica.
Nello specifico, il ministro ha ricordato che le misure di protezione economica e sociale messe in campo dal Governo, insieme alla capacità di arginare una nuova emergenza sanitaria, giocheranno un ruolo primario nel favorire la crescita anche oltre le attese. Evitando, soprattutto, ricadute negative nel breve periodo.
Tra gli scenari peggiori ricordati dal ministro c’è anche quello che registra un -10,5% del PIL in caso di un’impennata fuori controllo dei positivi non solo in Italia, ma in tutta Europa. Una prospettiva, quest’ultima, finora scongiurata.
Queste le ultime dichiarazioni di Gualtieri su misure economiche e previsioni.
Scenario economico in Italia
Il terzo trimestre è atteso con un rimbalzo del PIL, dovuto alla ripresa delle attività lavorative e produttive in estate dopo il lockdown della primavera. Come sottolineato anche dalla nota ISTAT:
“Le evidenze disponibili confermano quindi l’ipotesi contenuta nella Nadef di un deciso rimbalzo dell’economia italiana nel terzo trimestre...peculiarità che potrebbero indicare una ripresa più incisiva rispetto ai principali Paesi europei.”
Gualtieri ha poi ricordato che non prima del 2022 si potranno vedere segnali ripresa ai livelli pre-COVID.
Se verranno soddisfatte le stime di un vaccino disponibile entro la metà del 2021, inoltre, si potrà effettuare un allentamento o addirittura l’annullamento delle misure restrittive messe in campo, “con una crescita attesa per il 2021 pari al +5,1%”
Il tutto con grande prudenza, nonostante Gualtieri abbia ribadito forte “fiducia che riponiamo nell’espansione fiscale e negli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”.
Conti pubblici
Sul fronte indebitamento, il dato mostra cifre maggiori nel 2020 rispetto al 2019 poiché si è dovuto far fronte alla crisi pandemica. Tuttavia, Gualtieri ha stimato risultati migliori di quelli previsti nel DEF.
Nel periodo 2021-2023, quindi, la contrazione del deficit è stimata al 5,7%, 4,1% e 3,3%. Per quanto riguarda il deficit primario il miglioramento nel 2021 vedrà un -2,4% e una conversione verso il pareggio negli anni successivi.
Lo scostamento di bilancio, per Gualtieri, è in linea con l’UE e favorirà misure aggiuntive di sostegno all’economia. Come spiegato: “nel 2021 ci sarà un’espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di PIL, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l’obiettivo di deficit al 7%. Tale espansione si andrà riducendo nel 2022 per consentire una graduale riduzione del deficit. Questi effetti saranno poi rafforzato dall’azione del Pnrr che avrà un impatto crescente e positivo sul PIL per tutto il triennio”.
Recovery Fund
La manovra espansiva sarà possibile soprattutto grazie alle risorse del Recovery Fund. Come suggerito anche da Bankitalia, il piano di riforme studiato sui fondi UE sarà cruciale. Massima concentrazione, quindi, dovrà essere focalizzata sui progetti da finanziare.
Lo ha evidenziato, nuovamente, Gualtieri, insistendo sulla grande opportunità offerta, soprattutto dalle sovvenzioni. Sostenibilità ambientale, coesione sociale e territoriale, digitalizzazione, infrastrutture ed equità di genere saranno alcuni dei settori che il Next Generation EU dovrà affrontare in Italia.
L’occasione permetterà all’Italia di incrementare gli investimenti pubblici del 4% sul PIL a fine 2023 e di raccogliere frutti di crescita fino al 2026, quando il saldo primario sarà pari a circa il 2% del PIL.
Riforma del fisco
Gualtieri ha parlato anche del piano di riforma fiscale.
Il prossimo anno si vedrà una diminuzione delle tasse. La contrazione dell’Irpef sarà a regime per 12 mesi, “con l’estensione annuale della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio, e ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud per tutto l’anno”.
La vera riforma del fisco verrà messa a punto nel triennio e avrà la struttura a moduli. Il più importante, a detta di Gualtieri, sarà la riformulazione dell’Irpef, probabilmente già operativa da gennaio 2022.
Il ministro ha anche annunciato la valutazione in sede di Governo a prolungare la moratoria sui crediti fino a gennaio 2021.
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