Guerra Commerciale: ecco cosa pensa Morgan Stanley dell’ultimo rinvio

Luca Fiore

14 Ottobre 2019 - 16:30

Il rinvio dell’entrata in vigore dell’incremento dei dazi sui prodotti cinesi non rappresenta la fine della guerra commerciale. A dirlo sono gli analisti di Morgan Stanley.

Guerra Commerciale: ecco cosa pensa Morgan Stanley dell’ultimo rinvio

L’accordo parziale tra Stati Uniti e Cina per la sospensione dei dazi non è destinato a ridurre la tensione tra i due Paesi e a livello di economia globale. È quanto hanno detto gli analisti di Morgan Stanley nel commentare la decisione di Donald Trump di sospendere l’incremento dei dazi dal 25 al 30 per cento su 250 miliardi di “made in China”.

L’incremento, che sarebbe dovuto scattare domani, è stato rinviato e, secondo gli operatori, anche la prossima misura di questo tipo, che dovrebbe entrare in vigore a metà dicembre, potrebbe non vedere mai la luce.

“Siamo vicini alla fine della guerra commerciale”, ha detto Donald Trump nel corso del fine settimana.

La firma di un’intesa che sancisca ufficialmente la fine delle ostilità dovrebbe avvenire tra circa un mese in occasione di un incontro tra il presidente statunitense e il suo omologo cinese Xi Jinping.

Guerra Commerciale: Morgan Stanley, escalation tensione resta rischio concreto

Per Morgan Stanley quello che il Potus ha definito “un deal che va bene alla Cina, agli Stati Uniti e al mondo” rappresenta un accordo dai contorni che è possibile definire, nella migliore delle ipotesi, incerti.

Il rinvio delle tariffe rappresenta solo un aspetto dell’intera questione, visto che, rilevano gli analisti della banca newyorkese, “non esiste ancora un percorso credibile per il calo delle tariffe esistenti e l’escalation della tensione resta un rischio concreto”.

Di conseguenza, continuano gli analisti di Morgan Stanley, “non ci attendiamo un rimbalzo significativo nelle scelte delle aziende che possa spingere al rialzo la crescita globale”.

Nel corso della prima fase, gli Stati Uniti congeleranno gli aumenti e la Cina si è impegnata a maggiori aperture in campo finanziario e ad acquistare 40-50 miliardi di prodotti agricoli.

Guerra Commerciale sta per finire? Annuncio non credibile

Scetticismo sulla fine della guerra commerciale è stato espresso anche dagli analisti di Evercore, secondo cui la view secondo cui l’annuncio secondo cui la fine della guerra commerciale sarebbe vicina “non è credibile”. “Non ci attendiamo una riduzione delle tariffe nel 2020”.

Nonostante sia stato registrato un primo miglioramento dopo mesi di escalation, JPMorgan ritiene che le tensioni che potrebbero tornare a crescere l’anno prossimo, in corrispondenza delle elezioni presidenziali.

Anche per gli esperti dell’istituto fondato da Jamie Dimon, il mini-deal riduce alcuni rischi ribassisti sui prossimi trimestri ma non è destinato ad intaccare il trend di rallentamento a livello globale.

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