I mercati iniziano il 2023 osservando la Cina: quali segnali arrivano?

Violetta Silvestri

03/01/2023

La Cina protagonista dei mercati in questo inizio 2023: con le Borse asiatiche tornate operative, si guarda a Pechino per capire quanto la ripresa economica è ancora appesantita dai problemi Covid.

I mercati iniziano il 2023 osservando la Cina: quali segnali arrivano?

I mercati tornano protagonisti con le Borse mondiali di nuovo tutte attive in questo inizio 2023.

Le azioni asiatiche recuperano dalle perdite iniziali, mentre gli investitori valutano i costi a breve termine dei contagi Covid in Cina rispetto ai benefici a lungo termine di una completa riapertura della seconda economia mondiale.

Il dragone, quindi, resta protagonista assoluto degli scambi e osservato speciale per la gestione della pandemia di nuovo dilagante e della fine delle severe limitazioni contro i contagi.

C’è cautela tra gli investitori: il trading misto di azioni nella seduta odierna ha seguito le forti oscillazioni dello scorso anno che hanno visto il 20% di valore delle azioni globali cancellato, la peggiore performance dalla crisi finanziaria.

Le obbligazioni hanno perso il 16% di valore, il più grande calo almeno dal 1990 per una misura importante, poiché le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse per rallentare l’inflazione.

I mercati oggi appaiono più ottimisti, con gli indici cinesi in rialzo. Ma il dragone è ancora incerto nella ripresa di fiducia.

Mercati in cauto ottimismo: quali segnali dalla Cina?

Gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai hanno chiuso in aumento in questa prima seduta del 2023, rispettivamente dello 0,98% e dello 0,79%. Anche Hong Kong sta archiviando gli scambi con guadagni dell’1,79%.

Intanto, lo yen si è rafforzato fino all’1% contro il biglietto verde, toccando quota 129,52 per dollaro, il livello più alto da maggio. Ha guadagnato contro tutti i suoi omologhi del Gruppo di 10, in particolare le valute delle materie prime di Australia, Nuova Zelanda e Canada.

L’avanzata segue gli sforzi sostenuti della Banca del Giappone per deprimere i rendimenti sul debito pubblico, con lo yen più forte che indica che gli operatori ritengono che la banca centrale sarà costretta a ridurre le sue politiche accomodanti.

L’osservato speciale dei mercati in questo inizio 2023 è senza dubbio la Cina. L’attività delle fabbriche cinesi si è contratta a dicembre a causa delle interruzioni causate da un’ondata senza precedenti di infezioni da Covid-19 che ha travolto gli ospedali e svuotato le città.

La lettura dei dati di Caixin ha mostrato che l’indice dei responsabili degli acquisti del gruppo privato per il mese scorso è sceso a 49,0 da 49,4 di novembre.

Il calo è in linea con il PMI ufficiale della Cina rilasciato durante il fine settimana, che mostra condizioni altrettanto cupe per le fabbriche nell’ultimo mese dell’anno. Un numero inferiore a 50 indica una contrazione per il settore manifatturiero del Paese.

“Entrambi i PMI erano più deboli delle loro letture ad aprile, quando Shanghai e alcune altre grandi città sono state sottoposte a severi blocchi, registrando le letture peggiori dall’apice dell’epidemia all’inizio del 2020”, hanno scritto in una nota gli analisti di Nomura.

Dicembre ha segnato il quinto mese consecutivo di ribassi per il Caixin PMI. L’attività è stata appesantita da un calo dei nuovi affari e problemi di produzione.

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