I mercati globali hanno in gran parte recuperato le perdite di lunedì mentre i timori di recessione si sono per lo più attenuati.
Dopo il bagno di sangue di lunedì, i mercati globali hanno registrato una ripresa mentre i timori di recessione USA si sono attenuati per il momento. Ieri le borse di tutto il mondo hanno registrato un calo record pluriennale, con perdite a due cifre in molti principali mercati.
Ieri sono stati spazzati via oltre 2,000 miliardi di dollari dalle borse americane. Il forte calo ha spinto ad ipotizzare che la Federal Reserve potesse convocare una riunione di emergenza. L’ultima volta che ciò è accaduto è stato all’inizio della pandemia di COVID-19.
Martedì, tuttavia, un riacquisto generale ha riportato la situazione alla normalità. Il Nikkei di Tokyo è aumentato del 10,23% dopo la perdita del 12,40% di ieri. Il Dow Jones e il NASDAQ 100 sono balzati rispettivamente dell’1,20% e dell’1,90%. Martedì mattina l’indice S&P 500, l’indice che segue le 500 maggiori società statunitensi, ha registrato un aumento dell’1,76%.
La crisi, per il momento, sembra scongiurata. Il calo apparentemente ha solo corretto la grave sopravvalutazione di alcune tendenze del mercato, tra cui tassi di interesse e sviluppi tecnologici dell’AI.
La congiuntura negativa è iniziata la scorsa settimana, quando le grandi aziende tecnologiche hanno pubblicato i loro utili trimestrali e la Federal Reserve ha mantenuto stabili i tassi di interesse.
Aziende tecnologiche come Alphabet, Microsoft e Amazon investono pesantemente nella ricerca e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma i loro ultimi utili mostrano che i costi potrebbero essere più alti di quanto Wall Street sperasse.
L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha causato la crescita più forte dell’indice S&P 500 degli ultimi decenni, trainata principalmente dai titoli tecnologici “Magnifici 7”.
Inoltre, i mercati aspettano che la Fed tagli i tassi dall’inizio del 2024. La sua decisione di rinviare il primo taglio a settembre ha acceso i timori di una recessione negli Stati Uniti.
«Sembra una sana correzione del mercato attesa da tempo», ha detto al Financial Times Antonio Cavanero, responsabile degli investimenti di Generali Asset Management. «Le sacche doloranti sono in quelle operazioni basate su finanziamenti a basso costo nello spazio dello yen giapponese e nella tecnologia.»
Paura della recessione «esagerata»
La parola “recessione” ha fatto notizia ieri poiché gli investitori erano preoccupati che i tassi di interesse fossero rimasti troppo alti per troppo tempo. La Federal Reserve ha alzato i tassi al 5,25-5,5% nel luglio 2023 e da allora li ha mantenuti a questo livello.
Tuttavia, con l’inflazione su un percorso apparentemente stabile al 2% (obiettivo della Fed) e l’economia statunitense che inizia a sentire pressione, i mercati ritengono che i tassi dovrebbero iniziare a scendere.
La disoccupazione è aumentata leggermente negli ultimi mesi al 4,3% e la crescita del PIL del secondo trimestre è stata più lenta rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tuttavia, un taglio a settembre sembra avere il giusto tempismo per la maggior parte degli analisti. A prescindere da cosa credono i mercati, l’economia sta andando bene e non c’è fretta di tagliare i tassi di interesse. La Federal Reserve di Atlanta prevede una crescita del PIL del 2% nel trimestre in corso e la disoccupazione è ancora vicina ai minimi storici.
La maggior parte degli economisti ha escluso un taglio di emergenza per “calmare” i mercati. “Se la Fed facesse un taglio di emergenza, ciò comunicherebbe il panico”, ha detto il professore di economia di Yale Ernie Tedeschi.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2024-08-06 18:40:25. Titolo originale: Markets rebound as economists call recession fears «overblown»
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