C’è il rischio che l’escalation avanzata da Kim possa mostrare tutti i limiti del piano della Casa Bianca – nonché dell’apparato bellico USA – pensato per alleggerire la pressione sulla penisola coreana.
Un esercizio di autodifesa. Kim Jong Un ha definito così il lancio del primo satellite spia militare della Corea del Nord. Visibilmente soddisfatto, il leader nordcoreano ha visitato il centro di controllo della National Aerospace Technology Administration (Nata) di Pyongyang, l’agenzia nazionale di ricerca aerospaziale, per complimentarsi con il personale che ha reso possibile il successo dell’operazione.
Le immagini trasmesse dai media di Stato hanno immortalato Kim intento ad osservare un grande monitor sul quale scorrevano le foto scattate dal nuovo satellite, denominato Malligyong-1. Non foto qualunque ma figure dettagliate delle principali regioni bersaglio delle forze nordcoreane nel caso in cui dovesse scoppiare un conflitto.
L’elenco comprendeva la capitale sudcoreana Seoul, oltre a Mokpo, Kunsan, Pyeongtaek e Osan, altre città del Sud che ospitano basi militari statunitensi, e altri frame prelevati sopra il territorio di Guam. Che si tratti di un bluff o meno poco importa. È forse probabile che ci voglia molto più tempo per consentire ad un satellite di effettuare una normale ricognizione come quella presentata da Pyongyang. Ma è tuttavia certo che Kim può ora contare su un occhio nello spazio. [...]
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