La narrativa cambia e oggi l’attenzione si sposta dalla crescita degli utili all’incertezza politica. Dall’AI alla “Trump-recessione” il passo è breve. Forse troppo. Qualcosa non torna.
I mercati finanziari non sono solo il risultato di dati macroeconomici, analisi fondamentali o indicatori tecnici: sono, prima di tutto, un gioco di percezioni e narrativa.
Ogni ciclo di mercato ha la sua storia trainante, che giustifica l’euforia o il panico collettivo. L’ultimo grande bull market, quello che ha caratterizzato gli ultimi anni, è stato senza dubbio alimentato dalla narrativa dell’Intelligenza Artificiale (AI).
Le grandi aziende tecnologiche hanno visto esplodere i loro utili, mentre l’innovazione legata all’AI ha giustificato multipli elevati nonostante un contesto di tassi di interesse ai massimi degli ultimi 20 anni. Eppure, durante questo periodo di crescita, il mercato ha subito almeno tre fasi di contrazione, seguite sempre da rapidi recuperi grazie alla persistenza della narrativa dominante: «l’AI vince su tutti i mali». [...]
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