Crolla l’indice tecnologico sull’ipotesi di un altro rialzo dei tassi nel 2023. Ecco cosa sta succedendo sui mercati finanziari, nonostante la decisione della Fed di lasciare i tassi invariati.
Il Nasdaq Composite, indice di riferimento per le aziende tecnologiche e della new economy, sta vivendo momenti di grande incertezza nell’ultimo mese e ora si trova sotto pressione dopo le recenti decisioni della Federal Reserve.
Settembre 2023 si sta rivelando un mese cruciale per il mercato azionario e gli investitori si chiedono se il lungo periodo di rally del Nasdaq sia giunto al termine.
Da inizio mese l’andamento del Nasdaq ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori. L’indice tecnologico, noto per la sua volatilità, ha registrato un calo di 680 punti a settembre, equivalente al 4% del suo valore.
La grande domanda ora è se questo calo sia solo un episodio temporaneo o se rappresenti un cambiamento significativo nella direzione del mercato tecnologico, che ha guidato il rally nel 2023.
Fai trading su oltre 40.000 azioni ed ETF americani, europei e asiatici da 15 borse valori globali con Freedom24. Goditi 30 giorni di trading senza commissioni e ottieni fino al 4,2% in EUR e 6,1% in USD di interessi sulla liquidità depositata a lungo termine. |
Fed falco, la reazione del mercato azionario
Ad alimentare dubbi e incertezza è la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. Come previsto dal mercato, la Fed ha mantenuto i tassi di interesse stabili nel range 5,25-5,50%, ma ha indicato la possibilità di un rialzo entro la fine dell’anno. Le informazioni del FOMC hanno rivelato che l’attività economica negli Stati Uniti è in forte crescita, con un rallentamento nella creazione di posti di lavoro, seppur su una base solida. Il tasso di disoccupazione è rimasto basso, ma è l’incidenza persistente di un’inflazione elevata a destare maggiori preoccupazioni.
La prospettiva di un rialzo dei tassi d’interesse entro fine anno ha gettato un’ombra sulle aziende tecnologiche e sulle loro prospettive di crescita. Le imprese che fanno affidamento su investimenti in ricerca e sviluppo potrebbero affrontare costi di finanziamento più elevati, con il rischio di impatti sui margini. Inoltre, le valutazioni elevate di molte aziende tecnologiche potrebbero essere messe alla prova, spingendo gli investitori a rivedere le loro strategie di esposizione al settore.
Nasdaq: il crollo segna la fine del rally 2023?
La domanda ora cruciale è se il crollo del Nasdaq segni la fine del rally che ha caratterizzato gran parte del 2023.
Fino a settembre, le sette principali aziende tecnologiche del Nasdaq - Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Nvidia, Microsoft e Tesla - hanno trainato il mercato con guadagni consistenti grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, ora gli investitori si trovano di fronte a una situazione incerta, legata alle politiche della Federal Reserve e all’andamento dell’inflazione, in crescita per il secondo mese consecutivo. La reazione dei mercati nelle prossime settimane sarà determinante per comprendere se ci troviamo di fronte a una correzione temporanea o a un cambio di tendenza più significativo.
Il rally potrebbe essere finito, ma il mercato azionario è noto per la sua capacità di sorprendere, e solo il tempo dirà quale direzione prenderà il Nasdaq e il settore tecnologico nel suo insieme.
Il Nasdaq crollera?
Il Nasdaq ha chiuso la seduta di mercoledì a 13.469 punti (-1,5%), a ridosso dei minimi del 24 agosto, al di sotto del 61,8% di ritracciamento del rialzo partito ad agosto. Gli analisti tecnici attribuiscono grande importanza a questo parametro, derivato dalla sequenza di Fibonacci, poiché spesso si rivela efficace nel distinguere tra una correzione temporanea e un’inversione di tendenza più significativa. La violazione di questo riferimento potrebbe dunque preannunciare un ritorno al punto di partenza, quindi a 13.161 punti.
Fai trading su oltre 40.000 azioni ed ETF americani, europei e asiatici da 15 borse valori globali con Freedom24. Goditi 30 giorni di trading senza commissioni e ottieni fino al 4,2% in EUR e 6,1% in USD di interessi sulla liquidità depositata a lungo termine. |
*Gli investimenti in titoli e altri strumenti finanziari comportano sempre il rischio di perdita del capitale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA