Il nodo demografico della Cina in un grafico: quale impatto sul mondo?

Violetta Silvestri

18 Gennaio 2023 - 13:03

La svolta demografica cinese, storica poiché sancisce un declino rilevante per il dragone, sta facendo emergere diverse riflessioni. Quale impatto può avere sul mondo il calo di nascite cinesi?

Il nodo demografico della Cina in un grafico: quale impatto sul mondo?

La Cina sotto osservazione su più versanti: dal calo demografico storico alla riapertura dalla pandemia fino ai dati economici in flessione per il 2022.

Quale impatto può avere il declino del dragone sul mondo? L’andamento della nazione asiatica è da sempre monitorato con attenzione poiché rappresenta un motore di diverse e importanti dinamiche dell’economia globale.

Per questo, anche il cambiamento epocale di tipo demografico, con una popolazione in diminuzione, può avere ripercussioni. Un’analisi e un grafico per scoprire dove sta andando la Cina.

La Cina perde i giovani? Cosa succede alla popolazione

Un 2022 difficile si è chiuso in Cina. Con una crescita ben al di sotto del target del 5,5% e rimasta al 3% e con una popolazione in diminuzione come non accadeva da 60 anni, il dragone ha archiviato un anno cupo.

L’aspetto demografico non è di poco conto, considerando che una delle forze tutte cinesi è stata proprio la disponibilità di giovani lavoratori in gran quantità.

La tendenza sta cambiando e se la pandemia ha aumentato i decessi, la doppia crisi sanitaria ed economica ha più che altro frenato il desiderio di fare figli.

Quel che è accaduto lo ha spiegato bene un’analisi Ispi:

“...l’esatto opposto del “grande ringiovanimento” della nazione auspicato da Xi Jinping nel 2012. E un cambiamento storico per un Paese che ha fatto del “dividendo demografico” il suo cavallo di battaglia per anni. Il costante aumento della popolazione in età lavorativa permetteva a Pechino di tenere bassi i salari. Al contrario, il suo invecchiamento porterà alla carenza di manodopera a basso costo, oltre all’aumento della spesa previdenziale.”

Il grafico di accompagnamento, elaborato da dati Banca Mondiale, è interessante. Pur riferendosi agli anni 2020 e 2021, il focus non a caso mette in lista anche l’India. Secondo l’Onu supererà la Cina per popolazione nel 2023.

Popolazione lavorativa Popolazione lavorativa confronto tra potenze

Meno giovani per la Cina significherà più soldi da spendere per pensioni e assistenza e meno in strategia di potere. Ma anche meno impulso economico. Interno e globale.

Con questo avvertimento Ispi: “Così l’alto tasso di disoccupazione giovanile (17%) fa diminuire anche le aspettative di reddito futuro, portando i giovani a posticipare ancora matrimoni e figli. Insomma, meno figli uguale meno crescita, meno crescita uguale meno figli.”

La Cina e il mondo

Se l’economia globale ha atteso con trepidazione la riapertura cinese dai blocchi Covid, il segnale di un declino del dragone a livello demografico e quindi di slancio economico non lascia indifferente il mondo.

In generale, una ripresa dell’attività repressa dei consumatori e degli investimenti in Cina sosterrà la domanda globale. Ne beneficeranno gli esportatori di merci e le popolari destinazioni turistiche cinesi, in particolare nel Sud-Est e nell’Est asiatico.

Un aumento delle prenotazioni sui siti web di viaggi indica una potenziale ripresa della spesa globale dei turisti cinesi, che nel 2019 ammontava a 255 miliardi di dollari. Essendo il più grande consumatore mondiale di materie prime, la ripresa darà una spinta anche agli esportatori di metalli ed energia. E insieme a una domanda più forte, dal momento che la Cina fornisce il 15% delle esportazioni mondiali di beni, è probabile che le pressioni sulla catena di approvvigionamento globale si allentino ulteriormente.

A tutto questo si lega anche la riflessione sulla svolta demografica. Meno giovani, meno domanda e meno produzione, anche destinata al mondo? Il peso minore della popolazione cinese significherà anche che l’economia globale cercherà nuove sponde commerciali. Il mondo cambia, con pedine che si muovono, quali la Cina, e provocano scosse su diversi punti.

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