Il redditometro cambia ancora e si trasforma in evasometro

Patrizia Del Pidio

7 Agosto 2024 - 13:20

Il redditometro lascia il posto all’evasometro, ecco i cambiamenti apportati con il decreto 108 del 5 agosto.

Il redditometro cambia ancora e si trasforma in evasometro

Il redditometro subisce ulteriori cambiamenti e viene trasformato in evasometro, uno strumento che sarà utilizzato per stanare gli evasori dall’Agenzia delle Entrate. Il meccanismo di quello che è stato definito uno strumento nuovo non è molto diversa da quello del redditometro; l’unica differenza, sostanziale, è rappresentata dallo scostamento necessario per far entrare in gioco il controllo fiscale. Si tratta di uno scostamento nettamente superiore a quello previsto dal redditometro per fare in modo che l’accertamento induttivo del reddito scatti solo in presenza di elevato rischio evasione fiscale.
Il decreto legislativo 108 del 5 agosto 2024, oltre a contenere novità sul concordato preventivo biennale e lo slittamento della quinta rata della rottamazione quater al 15 settembre 2024, va ad apportare profondi cambiamenti al redditometro. Di fatto lo strumento è stato abolito definitivamente per lasciare il posto all’evasometro, uno strumento del tutto simile, ma utilizzato solo in presenza di un alto scostamento tra reddito dichiarato e spese effettuate.

Il nuovo evasometro è simile al redditometro

Le spese di cui si terrà conto per far scattare l’evasometro sono le stesse utilizzate per il redditometro:

  • l’acquisto di una casa;
  • acquisto di un’auto;
  • contratti di locazione;
  • viaggi;
  • mutuo;
  • acquisto di gioielli e opere d’arte;
  • abbonamenti a palestre:
  • assicurazioni;
  • visite mediche;
  • spese per collaboratori domestici;
  • animali domestici;
  • pranzi e cene al ristorante;
  • circoli sportivi;
  • giochi online;
  • ecc…

La vastità delle spese che rientrano nella determinazione induttiva del reddito con il redditometro troppo spesso faceva finire nel mirino degli accertamenti fiscali i “falsi positivi”, ovvero coloro che erano in regola con dichiarazioni e versamento delle imposte, ma che per il redditometro erano a rischio evasione fiscale.

Per questo motivo il redditometro viene di fatto mandato in pensione per mettere al suo posto l’evasometro, uno strumento che ha un funzionamento molto simile, ma con uno scostamento molto più alto per far scattare i campanelli d’allarme. Sotto l’occhio del nuovo strumento andranno coloro che non dichiarano niente e i grandi evasori.

Come funziona l’evasometro?

Come abbiamo già detto l’evasometro avrà un funzionamento molto simile a quello del redditometro. Prenderà in considerazione il reddito dichiarato per verificare che non si discosti più di quanto previsto dal reddito ottenuto con l’induzione (analizzando le spese).

Abbiamo anche accennato al fatto che, rispetto al redditometro, lo scostamento richiesto per far scattare lo strumento è più alto per garantire controlli mirati e non falsi positivi.

Prima di procedere all’accertamento è prevista una doppia soglia di cui tenere conto e nello specifico le due condizioni seguenti devo sussistere allo stesso tempo:

  • scostamento tra reddito presunto e quello dichiarato di almeno il 20%;
  • lo scarto tra reddito dichiarato e quello presunto deve essere superiore a 10 volte l’importo annuo dell’assegno sociale.

La prima condizione è la stessa prevista dal redditometro, a essere interessante è la seconda. L’assegno sociale annuo nel 2024 ha un importo pari a 6.947,33 euro e questo significa che per scattare i controlli fiscali lo scostamento deve essere superiore a 69.473,30 euro.

Si tratta di una novità importantissima perché se con il redditometro per reddito dichiarato di 20.000 euro sarebbe bastato un reddito ricostruito di 24.000 euro (il 20% di scostamento), con il nuovo evasometro serve un reddito ricostruito di quasi 90.000 euro per far scattare il campanello di allarme.

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