Ilva, novità: ArcelorMittal sarebbe pronta a lasciare gli impianti. L’indiscrezione
Ilva, le ultime novità presentano un nuovo scenario per l’acciaieria di Taranto. Secondo indiscrezioni di alcuni quotidiani, infatti, ArcelorMittal sarebbe pronta a lasciare l’azienda.
Al complicato dossier sul rilancio del polo siderurgico pugliese, quindi, si sarebbe aggiunto un documento fondamentale per le sorti dell’industria. Il Governo starebbe studiando la proposta di risoluzione da ogni rapporto presentata dagli indiani.
Per l’Ilva questa novità potrebbe aprire altre strade per il riassetto. Il nodo resta la somma richiesta dall’esecutivo per accettare l’uscita di scena di ArcelorMittal.
Ilva, novità: uscita miliardaria dagli impianti per ArcelorMittal
La notizia non è ufficiale, ma sarebbe trapelata da ambienti vicini alla difficile vicenda dell’acciaieria. Il Ministero interessato ha appena diffuso la smentita, affermando che la lettera non esiste.
Resta, comunque, l’indiscrezione. I vertici della multinazionale indiana avrebbero presentato un piano per uscire dagli impianti e risolvere ogni rapporto con l’industria siderurgica italiana. ArcelorMittal avrebbe offerto 1 miliardo di euro per lasciare la produzione entro aprile 2020.
Tale somma sarebbe raggiunta raccogliendo 500 milioni di euro attraverso lo svuotamento dei magazzini; 90 milioni di euro dalla fideiussione intestata a favore dell’Ilva come garanzia dei canoni di fitto e 400 milioni di euro di investimenti ambientali già eseguiti, ai quali ArcelorMittal rinuncerebbe.
Le pretese del Governo per accettare la rinuncia degli indiani sarebbero,però, più elevate. L’esecutivo potrebbe pretendere il versamento di almeno altri 850 milioni di euro. Una cifra importante, ricavata da 350 milioni di euro per mancate manutenzioni e 500 milioni di euro provenienti dalla penale per la risoluzione del contratto in anticipo.
La discussione prevista domani - lunedì 9 dicembre - al Ministero dello Sviluppo Economico probabilmente tratterà questa ultima novità sull’Ilva. Una vera e propria exit strategy che potrebbe arrivare a una soluzione condivisa.
Cosa succederà all’acciaieria di Taranto?
Il quadro delineato per l’industria pugliese dopo l’ultima indiscrezione non è chiaro. Anche se fonti governative hanno smentito la notizia, restano in piedi tutte le incertezze e le difficoltà di una questione molto delicata.
Il destino dell’azienda tarantina è in bilico. L’ultimo vertice tra Governo, sindacati e ArcelorMittal si è concluso in modo negativo. Gli indiani hanno messo sul tavolo tagli alla forza lavoro pari a quasi 5.000 unità, irritado parti sociali e lo stesso esecutivo.
Dinanzi alle evidenti difficoltà nel trovare un piano di rilancio condiviso in nome della sostenibilità ambientale e della continuità produttiva, l’uscita degli indiani potrebbe essere accettata.
Con le adeguate garanzie, infatti, l’esecutivo potrebbe accogliere il denaro della multinazionale e lanciare un piano di salvataggio con attori finanziari quali Cdp, Snam, Saipem e Fincantieri. Salvando, ovviamente, i lavoratori.
Al momento, per l’Ilva ogni novità è in attesa di sviluppi concreti. Si preannunciano giornate cruciali al MiSE.
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