Negli ultimi anni, l’Italia ha attratto in media 23,5 miliardi di dollari all’anno, mentre Spagna, Germania e Francia oscillano tra i 26 e i 27 miliardi. Il 52% di tali investimenti in Italia è stato effettuato da aziende europee ed è tale contesto geografico, insieme a quello nord americano, che bisogna dedicare una maggiore attenzione.
Co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti si è svolta la sessione straordinaria per l’attrazione degli investimenti esteri della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione.
Il sistema Italia vuole aprirsi all’estero e l’attrazione degli investimenti esteri diretti è fondamentale perché coinvolge molti aspetti funzionali alla vita del Paese, dal fisco alla giustizia civile, passando per la promozione del marketing territoriale e la necessaria riforma del fisco.
L’importanza degli investimenti esteri in Italia
Il nostro Paese è tra i primi nel mondo per stock di capitali esteri e numerose sono le aspettative e le proposte per attrarre gli investimenti esteri e per porre l’attenzione sulle classifiche internazionali dedicate alla competitività. Al fine di incrementare l’attrattività degli investitori esteri è necessario intraprendere una riflessione di trasparenza per comprendere quale direzione si vuole intraprendere sia in termini di progetti economici che di aree geografiche. Il primo obiettivo è quello di identificare la strategia italiana per attrarre gli investimenti esteri, incrementando l’innovazione tecnologica e la selezione delle offerte da adattare ai diversi paesi esteri.
Lo scouting di investitori attraverso la rete diplomatica, le analisi commerciali ed economiche dei desk ICE all’estero e la valorizzazione delle opportunità di investimento, attraverso il coinvolgimento di competenze e strutture sul territorio è un percorso da intraprendere.
La semplificazione normativa, regolamentare e procedurale, adottando misure mirate sugli aspetti più critici che incidono sugli investimenti, inclusa la riforma della giustizia e la valorizzazione dell’offerta settoriale di investimento, con un posizionamento in comparti e funzioni ad alto potenziale e sfruttando al pieno l’importanza della posizione geografica italiana al centro del Mediterraneo rappresentano elementi di analisi estremamente importanti che necessitano di essere valorizzato e comunicati a tutti i probabili investitori esteri.
Negli ultimi anni, l’Italia ha attratto in media 23,5 miliardi di dollari all’anno, mentre Spagna, Germania e Francia oscillano tra i 26 e i 27 miliardi. Il 52% di tali investimenti è stato effettuato da aziende europee ed è tale contesto geografico, insieme a quello nord americano, che bisogna dedicare una maggiore attenzione.
Attualmente, sono 105 le aziende estere recentemente intercettate nel mondo, accompagnate nell’opera di investimento da Invitalia, e che, si stima, produrranno circa 9 miliardi di euro.
La sfida: attrarre sempre più investimenti dall’estero
Per venire incontro alle esigenze delle imprese estere in Italia, la normativa deve formulare proposte semplificate, con un supporto istituzionale mirato e attinente alle necessità delle aziende. Dall’anno 2020, un meccanismo coordinato tra ICE e Invitalia sta cercando di superare le problematiche e i limiti della nostra giurisprudenza in tema di procedure burocratiche, contesto fiscale, profilazione caotica di regolamenti, mirando a garantire una piena certezza del diritto anche in tema di ragionevolezza dei tempi e delle opportunità. Oltre agli interventi interni è necessario assicurare a livello europeo una negoziazione internazionale degli accordi commerciali comune e condivisa, consolidando una leadership tecnologica e innovativa che già appartiene all’eccellenza italiana.
L’economia italiana è diversificata ma solo risolvendo le criticità del sistema si può incrementare il clima degli investimenti e incentivare il flusso degli investimenti diretti esteri. Particolarmente importante è mobilitare tutti gli strumenti finanziari ed operativi del sistema Italia per rendere il tessuto economico e produttivo della nostra Penisola più solido e competitivo, maggiormente proiettato nel mondo e più attraente agli investimenti diretti esteri, facendo forza su un’identità italiana riconosciuta a livello mondiale e che ogni anno è ulteriormente alimentata dai flussi turistici.
Selezionare i progetti prioritari da sottoporre ai potenziali investitori esteri, identificando la strategia migliore sugli investimenti esteri in termini di settori, di territori e di tecnologie è vitale per l’attrattività italiana.
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