Come si calcola l’imposta di successione nel caso in cui il beneficiario sia disabile riconosciuto con legge 104/1992?
Tra le agevolazioni previste per i disabili vi è l’esenzione dalle imposte di successione, ma in quali casi si possono ottenere, quali sono i limiti e le procedure da seguire per vedersi riconosciutto questo diritto?
Chi riceve in eredità dei beni mobili, immobili, diritti reali di godimento, su di un bene deve versare delle imposte. Il tenore di queste dipende da diversi fattori, il primo è il valore del bene stesso, il secondo dipende dal grado di parentela, infatti più il legame è stretto e minori sono le imposte da versare, questo sul presupposto che chi ha un grado di parentela stretto ha maggiori aspettative su quei beni e in alcuni casi ha anche partecipato alla realizzazione del bene stesso.
Tutto però cambia nel momento in cui l’eredità è ricevuta da un soggetto che ha una disabilità riconosciuta ai sensi della legge 104 del 1992.
Ecco come funziona l’imposta di successione con legge 104 e quanto è possibile risparmiare.
Imposta di successione tra franchigia e grado di parentela
Dalla data del decesso di un soggetto decorre il termine di 12 mesi entro il quale gli eredi, i chiamati all’eredità, i legatari sono tenuti a presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione.
Se l’eredità ha un valore non superiore a 100.000 euro e non è composta beni immobili o diritti reali su immobili, il coniuge e i parenti in linea retta del defunto rientrano tra i contribuenti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione.
Il calcolo dell’imposta di successione viene effettuato quantificando l’eredità totale, cioè sommando il valore di immobili, diritti reali su beni immobili, titoli, beni mobili, partecipazioni, crediti e tutte le altre proprietà del defunto.
Dal totale devono però essere sottratte le passività eventualmente presenti quindi i debiti. Ricordiamo però che le spese funerarie possono essere considerate passività da dedurre nel limite di 1.032,91 euro.
Si è detto che l’importo delle imposte da versare cambia in base al valore dell’eredità e al grado di parentela:
- 4% per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro;
- 6% per fratelli e sorelle con franchigia di 100.000 euro per ciascun erede;
- 6% senza alcuna franchigia per gli altri parenti entro il 4° grado e affini entro il 3° grado;
- 8% senza alcuna franchigia per tutti gli altri parenti.
Queste regole non trovano applicazione nel caso in cui l’erede sia disabile riconosciuto ai sensi della legge 104 del 1992.
Come funzionano le imposte di successione per disabili legge 104?
La condizione di disabilità porta il legislatore a riconoscere dei vantaggi fiscali, questi trovano applicazione anche nel caso in cui si tratti di imposte di successione, ma anche per tutta una serie di spese.
Per quanto riguarda le imposte di successione la prima cosa da sottolineare è che l’esenzione non è totale, ma vi è una franchigia, naturalmente più elevata rispetto a quelle viste nei casi precedenti.
La franchigia per l’esenzione dell’imposta di successione è fissata in 1.500.000 euro, come previsto dall’articolo 2, comma 49 bis del decreto legge 262 del 2006. La norma prevede che la franchigia in oggetto si applichi qualunque sia il rapporto di parentela tra il de cuius e il soggetto portatore di handicap grave ai sensi dell’articolo 3 e 4 della legge 104 del 1992.
Ad esempio, se un soggetto muore lasciando 2 eredi, il figlio disabile e il coniuge, e a ciascuno viene riconosciuta una quota di eredità del valore di 1.200.000 euro, il figlio disabile non dovrà pagare l’imposta di successione, mentre il coniuge dovrà versare il 4% di 200.000 euro. Se la stessa eredità spetta a un fratello disabile e una sorella non disabile, il fratello non dovrà versare imposte, mentre la sorella dovrà versare il 6% su 1.100.000 euro, infatti in questo caso la franchigia è di 100.000 euro.
Deve essere sottolineato che la legge 104 richiede che gli accertamenti ai fini del riconoscimento delle agevolazioni previste siano effettuati presso unità sanitarie locali, ma ai soli fini del dell’ottenimento delle agevolazioni fiscali in oggetto, ai sensi del Dpr 445 del 1990, è possibile autocertificare la situazione di grave handicap mediante dichiarazione sostitutiva di atto notorio (da allegarsi alla dichiarazione di successione).
Esenzioni senza franchigia per successione in attività aziendale
L’art. 1, comma 78, della legge n. 296/2006 ha inoltre previsto un’ulteriore novità aggiungendo il comma 4-ter all’art. 3 del d. lgs. n. 346/1990.
Grazie a questa novità i disabili con legge 104 possono ottenere ulteriori agevolazioni senza franchigia nel caso in cui ereditino aziende o rami di esse, quote sociali e azioni, questi beni non sono soggetti all’imposta. Questo beneficio è però riconosciuto solo ai discendenti (figli, nipoti) non altre categorie di parenti.
Nel caso in cui nell’azienda siano compresi beni immobili, è prevista l’esenzione anche da imposte ipotecarie e catastali. Il beneficio spetta però solo nel caso in cui ereditando tali quote si acquista o integra il controllo ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, numero 1), del codice civile. Inoltre per avere il beneficio è necessario mantenere il controllo dell’azienda per un periodo non inferiore a 5 anni dalla data del trasferimento.
Occorre però prestare attenzione perché, per poter ottenere tale beneficio, è essenziale che al momento della presentazione della dichiarazione di successione, gli eredi dichiarino di voler continuare l’attività di impresa e mantenerne il controllo.
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