In arrivo la rottamazione locale e quali sono le novità per le cartelle esattoriali

Patrizia Del Pidio

5 Marzo 2025 - 09:51

In arrivo la rottamazione locale che, però, non sarà a livello nazionale, bensì prevista dai singoli Comuni. Vediamo di cosa si tratta e cosa cambia per le cartelle esattoriali.

In arrivo la rottamazione locale e quali sono le novità per le cartelle esattoriali

Cos’è la rottamazione locale e quali sono le novità che potrebbe portare il per le cartelle esattoriali? La riforma fiscale, che ancora non si è conclusa, visto che mancano diversi decreti attuativi, dovrebbe portare altre importanti novità sulla riscossione soprattutto a livello locale. Nella bozza del decreto sulle entrate territoriali potrebbe dare ampia decisionalità a Comuni e Città Metropolitane di prevedere sanatorie, condoni e definizioni agevolate.

Dopo il discarico automatico delle cartelle e i piani di rateizzazione allungati che possono arrivare, per tutti, fino a 120 rate, si continua nell’attuazione della riforma per giungere al principio di Fisco “amico” dei contribuenti.

Lo scopo principale delle novità è fare in modo che i contribuenti non vedano più il Fisco come un nemico, ma non è una cosa molto facile, visto che le tasse non sono mai viste come una cosa positiva. Cosa cambia per gli enti locali e per le cartelle esattoriali

Rottamazione perenne, cos’è?

La bozza del testo del decreto dà agli enti locali la possibilità di prevedere definizioni agevolate a livello territoriali che riguardano esclusivamente le proprie entrate: si parla di interventi che posso coinvolgere debiti per rette scolastiche, mensa, canone unico, Imu, Tari. Sull’Irap, invece, non si potrà intervenire.

Si tratta, quindi, di prevedere una serie di “condoni locali” per cambiare i rapporti con il Fisco anche quando si tratta di entrate comunali, regionali o provinciali.
L’articolo 2 della bozza spiega che gli enti locali possono

introdurre autonomamente tipologie di definizione agevolata che prevedono l’esclusione o la riduzione degli interessi o anche delle sanzioni, per le ipotesi in cui i contribuenti adempiano ad obblighi tributari precedentemente in tutto o in parte non adempiuti.

Si tratta, quindi, di una sorta di rottamazione con i sindaci che possono decidere di ridurre o azzerare interessi e/o sanzioni. Nel caso si decida di azzerare sia interessi che sanzioni si potrebbe procedere a una sorta di rottamazione a livello locale che, però, potendo essere decisa autonomamente.

Quello che si vuole è che anche le tasse locali, le multe e gli altri tributi a livello locale dovrebbero cambiare il loro aspetto.

Da una parte i Comuni potranno decidere di applicare sanatorie che prendono l’esempio dalle varie rottamazioni per i tributi a livello locale. Per chi paga le sanzioni stradali o le contestazioni di Imu e Tari entro un certo termine il Comune potrà prevedere una definizione agevolata con l’abbattimento di sanzioni e interessi. Lo sconto potrebbe arrivare fino a un terzo delle maggiorazioni previste per legge dando vita, di fatto, a una sorta di rottamazione perenne che i Comuni potranno mettere in atto ogni volta che il contribuente si mostra collaborativo e lo fa in tempi più o meno brevi.

Saranno, poi, le diverse amministrazioni locali a poter decidere i tempi entro cui bisogna pagare per poter beneficiare dello sconto.

Sconti e agevolazioni per i contribuenti più meritevoli

Una delle premialità che dovrebbe essere previste, secondo Leo, è uno sconto per i contribuenti che addebitano Imu e Tari sul proprio conto corrente. Una delle prime bozze del provvedimento quantifica lo sconto a un massimo del 5%. In questo modo l’ente locale si garantisce l’entrata del tributo in tempi molto stretti e al contempo concede al cittadino (che tra l’altro in questo modo non deve neanche occuparsi fisicamente del pagamento, visto che viene prelevato in automatico) uno sconto sul dovuto.

Pignoramenti più veloci

Di contro, però, si dovrà essere più rigidi nei confronti di chi non paga e le procedure esecutive potranno essere messe in atto direttamente dal Comune, senza passare per l’Agenzia delle Entrate.

Se un cittadino non paga l’Imu o la Tari si sta ipotizzando di rendere più veloce il pignoramento: i termini per le azioni esecutive potrebbero passare da 180 a 60 giorni a patto che il debito accumulato sia tale da far scattare l’azione esecutiva.

La riscossione, punto dolente del Fisco Italiano, con queste novità dovrebbe apparire un po’ meno zoppicante visto che si spingerebbero non solo i contribuenti a pagare in autonomia e velocemente (con l’addebito in conto corrente con sconto), ma si premierebbero anche coloro che mettono a posto la propria situazione debitoria entro tempi brevi (grazie alla rottamazione perenne).

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