L’incertezza dei mercati mette paura agli investitori, ma il miglior consiglio degli esperti è continuare a investire. In cosa? Ecco come hanno risposto gli esperti.
Il 2022 poteva essere l’anno della ripresa e nel primo mese lo era anche stato, con un po’ di ottimismo. All’incertezza della pandemia di Covid si è ben presto aggiunto un ulteriore elemento di instabilità. La guerra in Ucraina ha colpito i mercati in diversi modi e in molti si sono domandati e si domandano se conviene investire con l’inflazione e i tassi in rialzo.
La risposta è che non c’è una ricetta perfetta e in tempi di crisi le risposte non sono mai semplici. La Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob) ha spiegato che “i mercati azionari di solito reagiscono nel breve termine” anche con forti oscillazioni e che nel lungo periodo queste oscillazioni “sono destinate a ridursi se le prospettive economiche delle società emittenti sono solide”. Per questo bisogna ragionare con una logica sul lungo termine.
Ci sono degli investimenti che possono essere fatti anche in questo periodo turbolento e di inflazione? La risposta è sì. Un modo per combattere l’inflazione è investire in ampi prodotti di base, come afferma Ole Hansen, Head of Commodity Strategy per BG SAXO. Di seguito una serie di investimenti consigliati in tempi di inflazione e con i tassi in rialzo.
Investire in tempo di crisi in oro
Il primo suggerimento è sempre lo stesso: bisogna continuare a investire. Il mercato nel tempo si assesta e gli investitori devono continuare a conservare il proprio potere d’acquisto. Come? Con l’oro. L’oro è considerato un porto sicuro e in tempi di inflazione è ritenuto una delle migliori protezioni contro la perdita del potere d’acquisto.
In generale, consiglia Ole Hansen, bisogna comprendere i rischi dell’investimento in oro prima di investire e fare attenzione al mercato, che è selvaggio. Ma è un bene fare un mix delle attività di investimento e l’oro può essere una di queste.
Investire in tempo di crisi: stock picking
La selezione dei titoli (in inglese “stock picking”) sulla base della loro prospettiva di crescita deve tenere conto della volatilità dei mercati. Secondo gli esperti di AcomeA SGR la volatilità dei mercati non sembra però rappresentare un ostacolo così insormontabile. La volatilità, se ben gestita, non è per forza un male e può favorire una gestione attiva. Questo vuol dire anche mantenere un contatto costante con le società in portafoglio.
I professionisti dello stock picking scelgono i titoli in base alla personalità dell’azienda e alla sua capacità di superare crisi e volatilità. Le caratteristiche da tenere in considerazione sono:
- livelli bassi di indebitamento;
- marginalità sostenibile e vantaggi competitivi chiari;
- controllo delle catene di fornitura (preferibilmente corte).
Infine, “in questo particolare momento di mercato stiamo osservando una riallocazione degli investimenti dal reddito fisso all’equity, complici anche il recente rialzo dei tassi e le prospettive di un’inflazione duratura, che fanno venire meno l’appeal delle asset class obbligazionarie”, si legge su Il Messaggero.
Investire in tempo di crisi sulle piccole e medie imprese
Per le piccole e medie imprese è più semplice rispettare le caratteristiche sopra elencate. Sono infatti più agili e flessibili e riescono a gestire meglio la fornitura e la filiera produttiva. Inoltre hanno un forte carattere identitario che cerca la resistenza anche nei mesi di incertezza nel breve tempo.
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