Secondo l’analisi degli attestati di prestazione energetica solo l’11% delle abitazioni ha prestazioni elevate. Le ristrutturazioni costano anche 50 mila euro.
Tante abitazioni, di cui molte vuote o poco utilizzate, e soprattutto con un’efficienza energetica molto bassa. Mentre il Parlamento europeo ha approvato l’Energy performance of buildings directive, anche indicato per brevità come “Epbd”, la direttiva che vuole ridurre le emissioni di gas serra degli edifici nell’Unione Europea, in Italia va avanti il dibattito sulle cosiddette “case green”.
Chi critica il provvedimento, che come ogni altra direttiva dovrà essere attuato attraverso disposizioni nazionali, teme interventi eccessivamente costosi per l’efficientamento energetico. Stando alle stime del Codacons, i costi per la riqualificazione energetica degli edifici oscilleranno tra i 35 mila e i 60 mila euro, mentre l’istituto indipendente di studi e ricerche Scenari Immobiliari prevede una spesa compresa tra i 20 mila e i 55 mila euro.
In attesa di quantificare i costi, c’è una certezza: il lavoro da fare non manca, perché il patrimonio immobiliare italiano è parecchio scarso dal punto di vista delle prestazioni energetiche. E questo nonostante la maggior parte delle abitazioni risalga ad anni relativamente recenti. Un terzo degli edifici residenziali in Italia è stato infatti costruito tra gli inizi degli anni ’60 e i primi anni ’70. Tuttavia, circa metà delle famiglie italiane abita in immobili costruiti prima del 1976, anno di introduzione della prima legge che ha fornito indicazioni sull’isolamento termico degli edifici. [...]
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