Insieme ad altri compagni ha telefonato al 112 permettendo il pronto intervento delle forze dell’ordine. Viminale pronto a velocizzare iter per cittadinanza, che Ramy aspetta dal 2001
Sono tre i ragazzini che hanno impedito all’attacco di ieri al bus - che trasportava 51 studenti - di trasformarsi in tragedia: uno è Riccardo, gli altri due Samir e Ramy. Samir è cittadino italiano di origini marocchine, l’altro è di origini egiziane e la cittadinanza l’aspetta da 14 anni. Ma forse non dovrà aspettarla per altri 14. È stato il padre Khalid Shehata a chiederla, ed entrambi i vicepremier, prima Di Maio, poi Salvini, si sono detti pronti a concedergliela per “meriti speciali”.
Speciale, in effetti, è stata la prontezza dei ragazzi. L’assalitore Ousseynou Sy si è fatto consegnare tutti i cellulari, ma Samir ha nascosto il suo dicendo a Sy di non averlo portato quel giorno. Riccardo l’ha raccolto e passato a Ramy, che ha effettuato la telefonata al 112. “Ero sicuro che sarebbe arrivato qualcuno, ho detto ai miei compagni di stare calmi”, racconta il ragazzo a Repubblica.
Di Maio: “Ramy è eroe”
Ramy è nato in Italia nel 2005, ma per la legge, nonostante la lucidità con cui si è preoccupato dell’incolumità dei compagni, non è italiano. I suoi si sono trasferiti nella Penisola nel 2001, e da allora aspettano i certificati. “Mio figlio ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora ottenesse la cittadinanza italiana”, ha detto il padre alla stampa. “Siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo restare in questo Paese. Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte” ha detto al Corriere della Sera.
Luigi Di Maio è intervenuto lodando, l’operato dei due eroi in uniforme e quello di Ramy, che “ha messo a rischio la propria vita per salvare quella dei suoi compagni”. Il vicepremier ha detto in un post su Facebook che, sulla questione della cittadinanza per meriti speciali, sentirà direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Viminale pronto a velocizzare l’iter cittadidanza
Il Viminale, in una nota, ha detto di essere “pronto a farsi carico delle spese e a velocizzare al massimo le procedure per riconoscere la cittadinanza al piccolo eroe”. L’auspicio di Matteo Salvini è doppio: attribuire la cittadinanza a Rahmi e toglierla al conducente del bus.
Mentre il primo può essere semplice, il secondo sarà più complicato, poiché la legge italiana non prevede che la cittadinanza possa essere tolta improvvisamente. Piuttosto la si può perdere se, ad esempio, un italiano ne acquista un’altra e decide di non mantenere la doppia cittadinanza.
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