Spetta l’indennità di accompagnamento con il diabete?

Ilena D’Errico

17 Dicembre 2022 - 23:07

Il diabete è una patologia molto seria, motivo per cui a malati sono riconosciute una serie di agevolazioni. Ecco quando spetta l’indennità di accompagnamento.

Spetta l’indennità di accompagnamento con il diabete?

Il diabete mellito è una patologia cronica, con potenziali effetti molto gravi. L’Istituto nazionale della previdenza sociale concede perciò alcune prestazioni o esenzioni per l’assistenza dei soggetti diabetici, in relazione alla gravità della patologia. Sorge quindi naturale chiedersi se con il diabete spetta anche l’indennità di accompagnamento.

Il diabete può portare a conseguenze molto serie e può risultare una malattia invalidante, ma questo non dà in automatico diritto all’indennità di accompagnamento. Quest’ultima, infatti, è prevista soltanto nei casi di incapacità di deambulare e svolgere le normali attività quotidiane, la corte di Cassazione distingue peraltro anche fra l’incapacità totale e parziale.

Diabete e indennità di accompagnamento: i requisiti

Per avere diritto all’indennità di accompagnamento, il paziente deve:

  • Essere affetto da una patologia.
  • Trovarsi in una condizione di invalidità totale rilevante per la pensione di inabilità civile.

Questi requisiti devono inoltre essere affiancati da almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • Impossibilità di deambulare in autonomia.
  • Incapacità di svolgere le azioni quotidiane senza un accompagnatore.

Di conseguenza, si ha diritto all’accompagnamento soltanto quando è presente un’incapacità totale e non quando la persona riesce comunque a camminare e svolgere i compiti di routine, seppur con fatica.

Il motivo di questa decisione è da ricercare proprio nella ragione di esistenza di quest’indennità, ossia l’assicurazione dell’assistenza a chi ne ha davvero necessità. L’obiettivo è quello di consentire alle persone malate di rimanere nel nucleo familiare ed evitare l’istituzionalizzazione, facilitando il supporto dei familiari. Per questo motivo non è obbligatorio spendere l’importo ricevuto per pagare un accompagnatore.

Il diabete non è quindi una garanzia di accesso all’indennità di accompagnamento, perché devono sussistere anche gli altri requisiti. In ogni caso, tuttavia, le persone affette da diabete mellito hanno diritto a una percentuale di invalidità, proporzionale alla portata della patologia.

Nel dettaglio, ai soggetti diabetici può essere riconosciuta:

  • Un’invalidità fra il 40% e il 50% per il diabete di tipo 1 o 2 con relative complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di grado medio.
  • L’invalidità tra il 51% e il 60% per il diabete mellito insulino-dipendente, con controllo metabolico mediocre e iperlipidemia oppure con frequenti crisi ipoglicemiche nonostante la terapia.
  • Invalidità dal 91% al 100% in caso di diabete complicato da grave nefropatia, retinopatia, maculopatia, emorragie vitreali oppure arteriopatia ostruttiva.

Le agevolazioni per i diabetici

Quindi a prescindere dall’indennità di accompagnamento, i pazienti diabetici hanno diritto a una serie di agevolazioni, proporzionali alla gravità della loro condizione clinica. Con l’approvazione da parte della commissione medica e la presenza dei requisiti specifici, i soggetti diabetici possono accedere a:

  • Pensione anticipata per i lavoratori precoci invalidi oltre il 74%.
  • Ape sociale a 63 anni per gli invalidi oltre il 74%.
  • Assegno ordinario di invalidità.
  • Pensione anticipata, se l’invalidità è almeno dell’80%.
  • Maggiorazione contributiva per le invalidità superiori al 75%.
  • Pensione per inabilità al lavoro proficuo o alle mansioni.
  • Pensione per inabilità permanente e assoluta.

In tal proposito bisogna anche considerare che comunque l’indennità di accompagnamento è cumulabile con altre prestazioni previdenziali, come la pensione di inabilità. Questo consente ai soggetti che presentano i requisiti adatti di aumentare il proprio reddito disponibile, così da essere agevolati nelle cure e nell’assistenza.

In particolare, l’indennità di accompagnamento viene corrisposta tramite un assegno mensile, ad oggi pari a 528,94 euro. Si tratta infatti di un contributo fisso, che non dipende né dal reddito del soggetto, né dal numero di componenti del nucleo familiare.

Diversamente, la pensione di inabilità per gli invalidi civili prevede un limite di reddito annuo, oltre il quale si perde l’accesso alla prestazione. Comunque, anche la pensione di inabilità viene erogata mensilmente, però l’importo viene corrisposto per 13 mensilità, mentre l’indennità di accompagnamento per 12.

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