Indennità di vacanza contrattuale da aprile, la conferma di NoiPA: quanto guadagnano i dipendenti pubblici

Simone Micocci

19 Marzo 2019 - 15:31

NoiPA conferma che a partire dal mese di aprile sul cedolino stipendiale dei dipendenti pubblici sarà aggiunta l’indennità di vacanza contrattuale: aumento di pochi euro fino a quando non ci sarà il rinnovo del contratto.

Indennità di vacanza contrattuale da aprile, la conferma di NoiPA: quanto guadagnano i dipendenti pubblici

Per i dipendenti pubblici nel mese di aprile è previsto un piccolo incremento di stipendio; niente di rilevante, visto che si tratta di un aumento di pochi euro (variabile a seconda della retribuzione percepita), ma sufficiente per far parlare di sé.

A partire dal prossimo mese, infatti, sullo stipendio mensile si aggiunge l’indennità di vacanza contrattuale, ossia quel compenso riconosciuto ai dipendenti pubblici nei periodi in cui il contratto risulta scaduto. A confermare l’introduzione dell’indennità di vacanza contrattuale a partire dallo stipendio di aprile - con un successivo aumento previsto per luglio - è la stessa NoiPa con un comunicato pubblicato sul portale (per il quale ricordiamo è disponibile anche l’applicazione ufficiale):

Come previsto dall’art. 1, comma 440 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019), nelle more della definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e dei provvedimenti negoziali riguardanti il personale in regime di diritto pubblico relativi al triennio 2019-2021, a favore del personale amministrato da NoiPA verrà erogata l’indennità di vacanza contrattuale a partire dal cedolino del mese di aprile, aumentata a partire dal mese di luglio 2019.

Poche righe con le quali però non viene fatta chiarezza sull’importo dell’incremento; di questo e di altri aspetti riguardanti questo compenso provvisorio (che sarà riconosciuto fino a quando il contratto del pubblico impiego non sarà rinnovato) ne parleremo nel prosieguo dell’articolo, partendo da quanto dall’Accordo Interconfederale del 23 luglio 1993 con il quale l’indennità di vacanza contrattuale è stata introdotta nel nostro ordinamento.

Indennità di vacanza contrattuale: cos’è e come si calcola

Come anticipato, l’indennità di vacanza contrattuale è quell’elemento provvisorio che viene riconosciuto alla scadenza del CCNL e fino al momento del rinnovo. Questa è stata introdotta dal “Protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo” siglato il 23 luglio 1993.

Il riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale, però, non è immediato: questo, infatti, scatta dopo un periodo di tolleranza di 3 mesi dalla scadenza del contratto. Ecco perché, questa sarà corrisposta in busta paga solamente da aprile 2019.

Dopo altri tre mesi scatterà una maggiorazione dell’indennità di vacanza contrattuale. Dal 3° al 6° mese, infatti, l’importo di questo elemento è pari al 30% del tasso di inflazione programmato applicato ai minimi contrattuali vigenti, inclusa la ex indennità di contingenza. Dopo il 6° mese di vacanza contrattuale, invece, l’importo dell’indennità di vacanza contrattuale aumenta al 50% dell’inflazione programmata.

A questo punto possiamo vedere a quanto ammonterà nei prossimi mesi l’indennità di vacanza contrattuale che verrà riconosciuta ai dipendenti pubblici; vi anticipiamo che al netto si tratta di pochi euro sullo stipendio mensile.

Indennità di vacanza contrattuale 2019: a quanto ammonta

A partire dal 1° aprile 2019 ai dipendenti pubblici verrà riconosciuto un incremento dello 0,42% dello stipendio tabellare: è questo, infatti, il 30% dell’indice dei prezzi armonizzato (il cosiddetto IPCA).

Ciò significa che, ad esempio, un dipendente pubblico con una retribuzione tabellare di 1.800€ lordi avrà diritto ad una maggiorazione di appena 7,50€, mentre per stipendi più elevati, come ad esempio chi percepisce un lordo di 2.600€ questa è pari a 10,92€.

Da luglio 2019, invece, l’indennità sarà aumentata allo 0,7% del tabellare, ossia il 50% dell’indice dei prezzi armonizzato (l’IPCA nel 2019 è dell’1,4%). Quindi, sugli stessi stipendi tabellari presi come esempio in precedenza, si avrà un incremento rispettivamente di 12,60€ e di 18,20€.

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