Il sistema IA di Elon Musk è ora aperto a tutti. L’intelligenza artificiale illimitata sfruttata dal chatbot Grok può essere usato da chiunque, anche gratis.
Grok, il chatbot in cui si uniscono l’intelligenza artificiale illimitata e l’ironia pungente di Elon Musk, è ormai aperto a tutti. Senza particolari conoscenze informatiche, programmi o altro, tutti possono utilizzare l’AI di Musk per svariati compiti. Oltretutto, ci sono diverse proposte per gli utenti, che possono scegliere tra una versione a pagamento (particolarmente conveniente) e una gratuita. Una bella opportunità, soprattutto sapendo che Grok è l’unico chatbot connesso in tempo reale a X, da cui riesce ad attingere informazioni in diretta da tutto il mondo.
Tra il chatbot e il social network di Musk la relazione è infatti strettissima e ancora una volta l’imprenditore si dimostra capace e lungimirante. Cercando di trarre i maggiori benefici possibili dall’uno e dall’altro, gli utenti confluiscono sempre di più nei prodotti del magnate, che comunque si impegna a offrire servizi di qualità. Non che ci fossero dubbi sugli investimenti tecnologici di Elon Musk, che ha scelto di contraddistinguersi anche nel panorama dell’intelligenza artificiale donando al proprio chatbot caratteristiche uniche.
Grok, infatti, è molto lontano dai chatbot impersonali e robotici, ma anche dalle IA conversazionali più recenti che meglio imitano le conversazioni umane. Le risposte di Grok spiccano per umorismo e ironia sagace, con un pizzico di sarcasmo che pare divertire notevolmente gli utenti, imitando proprio quello del suo fondatore. Un tocco in più per il chatbot, che di certo lo avvantaggia rispetto ai competitors, considerando che ormai in molti offrono versioni gratis. In questo caso, tuttavia, gli utenti hanno davvero piena libertà di scelta, in quanto la versione free non è eccessivamente ristretta: 10 domande ogni 2 ore.
L’intelligenza artificiale di Elon Musk disponibile per tutti
L’inusuale sarcasmo e le risposte ironiche che Musk ha scelto per caratterizzare la sua IA promettono interazioni divertenti, con una marcia in più rispetto alle conversazioni impersonali a cui siamo abituati. Ciò, insieme all’accesso in tempo reale ai contenuti di X, dona al chatbot qualità altamente competitive. Anche in questo campo, Musk ha indiscutibili carte vincenti, seppur tante persone si mostrano preoccupate per la gestione dei propri dati personali.
È vero che l’accesso gratuito all’intelligenza artificiale conversazionale viene offerto in ritardo rispetto ad altre piattaforme, ma non sembrerebbe trattarsi di un ostacolo insormontabile. Intanto, Grok può contare su un vasto bacino di utenti già fidelizzati. A discapito delle polemiche e delle controversie, il social network (che comunque ha dovuto fare i conti con alcuni esodi) conta ancora milioni di utenti attivi ogni giorno.
In secondo luogo, è assai probabile che tanti vorranno provare il chatbot, spinti dalla curiosità e dalle funzionalità gratuite. Ciò si traduce in un importante afflusso di utenti su X, tra ritorni e nuovi account. Ecco che la strategia si rivela duplicemente funzionale.
C’è poi da valutare l’aspetto dei costi, altro elemento su cui Grok resta fortemente competitivo. L’abbonamento a X Premium ha costi più contenuti rispetto a vari abbonamenti per le intelligenze artificiali conversazionali, consentendo inoltre di accedere a numerosi servizi. Di fatto il chatbot si configura quasi come una funzione aggiuntiva rispetto a quelle su cui si basa l’abbonamento.
In un momento in cui i costi per usufruire dei chatbot diventano sempre più costosi, X si muove in controtendenza. Pare inoltre che Grok applichi molte meno restrizioni rispetto agli altri modelli di chatbot in voga, soprattutto per quanto riguarda il generatore di immagini Aurora. Quest’ultimo, rimosso poco dopo il suo lancio, ha infatti suscitato spinose polemiche per le immagini incredibilmente realistiche che ritraevano personaggi pubblici e per l’uso di materiale protetto da copyright.
Il lancio di Aurora è durato così poco che ci si sta chiedendo se non sia stato frutto di un errore piuttosto che una conseguenza delle perplessità etico-legali intorno ai contenuti. Non si esclude neanche la strategia di marketing, in quanto il generatore di immagini è stato reso disponibile (con vita breve) poco dopo l’estensione del chatbot gratuito.
Al momento è davvero presto per anticipare la reazione degli utenti alle nuove funzionalità, ma c’è da dire che nonostante il breve tempo di progettazione l’IA di Musk ha superato i test di machine learning - già l’anno scorso - con punteggi molto elevati. Dopo un’iniziale fase di test, limitata geograficamente, Grok è in queste ore sperimentata da moltissimi utenti di X, in un meccanismo decisamente invidiabile. Per restare aggiornati sull’intelligenza artificiale e provarla bisogna usare molto il social, mentre la sorpresa degli utenti li porta a condividere con entusiasmo tutti i dettagli.
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