Dal 1° giugno le domande di invalidità, inabilità e inidoneità dei dipendenti pubblici non sono più gestite da Commissioni mediche del Mef, ma passano all’Inps. I particolari e la procedura.
Fino allo scorso 31 maggio le procedure di valutazione e di accertamento dell’invalidità per i dipendenti pubblici erano espletate da apposite Commissioni mediche istituite presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. La necessita di rendere tali procedure più snelle e armoniose ha portato a una soppressione di queste commissioni il cui compito è stato delegato all’Inps dal Dl 73 del 2022.
Le nuove istruzioni sul passaggio delle consegne, sono state fornite dall’Inps con tre messaggi, l’ultimo dei quali è datato 18 settembre.
Vediamo cosa precede il Dl in questione, quali sono le funzioni trasferite all’Inps, come funziona la piattaforma dell’Inps online e come si accedere alla procedura di invalidità per i dipendenti del pubblico impiego.
Le novità per l’invalidità dipendenti pubblici
Le novità per l’invalidità e le procedure di riconoscimento per i dipendenti pubblici sono state portate dal Dl numero 73 del 21 giugno 2022. L’articolo 45, comma 3 bis del Dl prevede, appunto la soppressione delle Commissioni mediche del Mef, il passaggio delle funzioni all’Inps e il passaggio all’Inps nella gestione di coordinamento e organizzazione delle commissioni stesse.
Il comma 3 ter, sempre dello stesso articolo, fissa al 1° giugno 2023 la data entro cui effettuare il passaggio delle consegne dal Mef all’Inps che resta escluso dalla competenza, però, di tutti i procedimenti avviati entro il 31 maggio 2023 e quelli per i quali, alla stessa data, non era scaduto il termine di presentazione della domanda.
Quali funzioni sono state trasferite all’Inps?
Le funzioni che dal 1° giugno scorso sono state trasferite dal Mef all’Inps sono quelle che riguardano l’accertamento delle condizioni di invalidità, inabilità e inidoneità al lavoro dei dipendenti degli enti locali e di quelli pubblici non economici.
Vengono delegati all’Inps, inoltre, anche gli accertamenti medico – legali per i familiari superstiti dei dipendenti invalidi con diritto alla pensione di reversibilità o indiretta.
Gli accertamenti sanitari per le domanda presentare a partire dal 1° giugno 2023, quindi, non possono più essere effettuate dalla Asl, ma passano di competenza all’Inps. Di fatto, quindi, le Asl dovranno limitarsi a definire solo le visite mediche delle domande presentate entro il 31 maggio.
Come funziona la piattaforma online dell’Inps?
L’Inps ha messo a disposizione dei dipendenti pubblici, a partire dallo scorso 1° giugno, una procedura telematica per presentare la domanda per l’accertamento sanitario.
Ad annunciarlo è l’istituto con il messaggio 2064 del 1° giugno scorso nel quale specifica che l’accesso sarà consentito tramite le credenziali Spid, Cie e Cns specificando che
Tali richieste devono essere presentate dagli Enti e dalle Amministrazioni pubbliche, nonché dai datori di lavoro il cui personale ha optato per il mantenimento dell’iscrizione alla Gestione esclusiva o al Fondo Quiescenza Poste, all’INPS, esclusivamente in modalità telematica, per il tramite del portale dell’Istituto.
Dalla stessa piattaforma online è possibile inviare all’Insp anche le domande di accertamento di:
- cittadini che hanno diritto ai benefici che concernono pensioni di guerra dirette, indirette e di reversibilità;
- familiari superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità dell’assegno vitalizio concesso agli ex deportati nei campi di sterminio nazista KZ;
- familiari superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità degli assegni annessi alle decorazioni al valore militare.
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