Utili in crescita dell’8,6% e investimenti per 900 milioni di euro per Inwit nel piano industriale al 2026. Vediamo in dettaglio le strategie aziendali e l’andamento del titolo in Borsa.
Inwit in rally a Piazza Affari. I conti del 2022 e il nuovo piano industriale che punta sul modello di infrastrutture digitali e condivise convincono il mercato e spingono il titolo del Ftse Mib a 11 euro circa (+6,30%). Nonostante il «golden power» esercitato dal governo italiano nel dossier sulla rete Tim, gli analisti hanno mantenuto un giudizio positivo su Inwit. Vediamo nel dettaglio i risultati finanziari dell’esercizio 2022 e il ruolo di Inwit nel dossier Tim.
Inwit nel 2022: ampliamento infrastrutturale e crescita del tenancy ratio
Il 2022 è stato un anno di grande sviluppo per l’infrastruttura tecnologica di Inwit. La società, che si occupa di infrastrutture per la connettività mobile e le telecomunicazioni, fondata nel 2015 come società di nuova costituzione (spin-off) di Telecom Italia, ha ampliato il parco siti, aumentato le nuove ospitalità, esteso il piano di coperture microcellulari multi-operatore e migliorato l’efficienza grazie ai piani di rinegoziazione dei contratti di affitto e di acquisizione dei terreni. Il tenancy ratio è cresciuto, attestandosi a 2,16 dal 2,01 di fine 2021.
Incremento dei ricavi e dell’Ebitda
Inwit ha registrato un aumento degli utili nel 2022. I ricavi si sono attestati a 853,0 milioni, con un incremento dell’8,6% rispetto al 2021, e l’Ebitda è aumentato del 9,0%, attestandosi a 779,2 milioni con un margine sui ricavi stabile al 91,3%. L’EBITDAaL è pari a 587,0 milioni, con un incremento del 12,9%, grazie all’efficientamento dei costi di affitto e all’acquisto di terreni. L’utile dell’esercizio è di 293,3 milioni, in crescita del 53,3%.
Investimenti e situazione finanziaria
Inwit ha generato una forte cassa nel 2022, che si riflette sul recurring free cash flow dell’esercizio 2022, pari a 491,4 milioni, in crescita del 34,1%. Gli investimenti industriali sono stati pari a 187,0 milioni, focalizzati sullo sviluppo tecnologico e infrastrutturale della società.
L’indebitamento finanziario netto è sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2021, pari a 4,1 miliardi.
Il ruolo di Inwit nel dossier Tim
Inwit è il principale operatore infrastrutturale per le telecomunicazioni wireless in Italia ed è coinvolta nel dossier sulla rete Tim. Per questo motivo il governo italiano ha approvato un decreto ministeriale per esercitare il “golden power” e porre condizioni all’ingresso dei fondi di investimento statunitensi KKR e Global Infrastructure Partners nella joint venture con Vodafone che controlla Vantage Towers. Vantage Towers è l’azienda tedesca che si occupa di torri di trasmissioni e detiene il 33% del capitale di Inwit. La partecipazione di Inwit al dossier sulla rete Tim è un aspetto importante, considerando il ruolo strategico che l’operatore riveste nel mercato delle telecomunicazioni wireless italiano.
Il «Golden Power» è uno strumento speciale di cui dispone il governo italiano per proteggere gli interessi strategici del Paese in settori come l’energia, le telecomunicazioni e la difesa. Si tratta di una forma di controllo governativo che consente alle autorità di intervenire nelle operazioni di acquisizione di imprese operanti in questi settori da parte di società estere. In particolare, il «Golden Power» consente al governo italiano di esercitare una serie di prescrizioni sulla società acquisita al fine di tutelare gli interessi nazionali.
Giudizio positivo degli analisti e performance in borsa
Gli analisti hanno mantenuto un giudizio positivo su Inwit, con Equita Sim che conferma il giudizio buy e il target price di 12,4 euro. Bloomberg evidenzia 22 Buy, 3 Hold e nessun Sell. Giudizio positivo anche da parte degli analisti di Credit Suisse, che hanno inserito il titolo Inwit nella defensive dividends list, tra le azioni da preferire in base al dividendo.
In scia alla diffusione dei risultati al 31 dicembre 2022 e l’aggiornamento del piano industriale, Inwit ha avuto la migliore performance tra le aziende quotate sul Ftse Mib (+1,1%), con un aumento del 6,3% a 11,065 euro.
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