Il Ministro Giorgetti annuncia di voler rendere strutturale l’Irpef a 3 aliquote e il taglio del cuneo fiscale, mentre per quel che riguarda le misure della Legge di Bilancio si sta ancora valutando.
L’Irpef a 3 aliquote e il taglio al cuneo fiscale potrebbero diventare strutturali. Che la nuova Irpef, in vigore da inizio anno, sarà confermata anche nel 2025 insieme al taglio al cuneo fiscale per chi ha redditi fino a 35.000 euro è ormai una certezza. Se ne parla, infatti, da diverse settimane ed è sempre stato affermato che si trattava degli unici interventi certi da inserire nella Legge di Bilancio 2025.
Il Governo, però, vuol rendere strutturali entrambe le misure e ad annunciarlo è il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che al momento sta lavorando anche al Piano Strutturale di Bilancio.
Giorgetti continua a ricordare alle forze politiche che non ci sono tesoretti da utilizzare per la Legge di Bilancio e che quello a cui si punta è risanare i conti pubblici (anche se si potrebbe raggiungere il pareggio di bilancio primario nel 2024).
Legge di Bilancio 2025, cosa prevede?
La manovra di fine anno avrà un peso di 25 miliardi di euro, ma da quest’anno i conti si fanno con le nuove regole dell’Ue e, quindi, ogni anno va garantito un aggiustamento di 10/12 miliardi di euro.
La novità importante che annuncia il ministro, però, riguarda la riduzione delle tre aliquote Irpef e il taglio al cuneo fiscale, non si vuole solo confermarli per il 2025, ma rendere strutturali entrambe le misure senza che ci sia bisogno di una riconferma nei prossimi anni.
Per prorogare le due misure nel 2025 servono circa 14 miliardi di euro, e renderle strutturali sembra una sfida molto ambiziosa, anche se servirebbe a dare una maggiore stabilità economica alle famiglie.
Le altre misure che potrebbero essere inserite nella Legge di Bilancio sono la flat tax per i forfettari a 100.000 euro e la riduzione dell’Irpef per il ceto medio (per la quale sono state messe in campo diverse ipotesi). Il ministro garantisce che tutte le misure saranno studiate per decidere, poi, quello che si può inserire nella Legge di Bilancio in base alle risorse a disposizione.
Prima chiudere il buco di bilancio
Giorgetti affronta anche il discorso superbonus, per il quale con una manovra correttiva si deve tentare di chiudere il buco di bilancio. Il bonus edilizio in se non era una misura sbagliata ma è stato sbagliato il modo in cui è stata attuata poiché andava limitato solo alla prima casa e invece si è permesso di ristrutturare “seconda, terza casa, mare, monti e in secondo luogo dove va essere riservata a redditi bassi o medi”.
L’esecutivo, al momento, per finanziare la Legge di Bilancio sta pensando di tirare in ballo anche le banche e prevedere una sorta di contributo volto alla crescita economica dell’Italia. Ad annunciarlo è il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, anche se Forza Italia dichiara la sua contrarietà a un intervento del genere limitato sole alle banche (l’idea è quella di coinvolgere anche le assicurazioni e le multiutility energetiche).
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