L’annuncio del governo Meloni sul caso titoli di Stato BTP fuori dall’ISEE, nell’ambito del piano del governo Meloni culminato nel BTP Valore.
Arriva una nota ufficiale del governo Meloni sul dossier BTP e in generale su quello dei titoli di Stato italiani detenuti dalle famiglie esclusi dal calcolo dell’ISEE.
A partire dal 2025, in linea con il piano della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di convogliare i risparmi delle famiglie italiane nei titoli di Stato made in Italy - piano annunciato con la famosa frase “più titoli di Stato nella mani degli italiani”, che ha trovato la sua massima espressione nel BTP Valore - le famiglie italiane potranno escludere dal calcolo dell’ISEE i BTP e altri titoli di Stato presenti nei loro portafogli.
Così si legge nel DPCM, il cui titolo dice tutto: “Via libera al DPCM con i nuovi criteri per calcolare l’ISEE, nel 2025 titoli Stato fuori dal calcolo dell’indicatore”, che porta la data di oggi, martedì 14 gennaio 2025:
“Diventa operativa dal 2025 la possibilità per le famiglie italiane di escludere dal calcolo dell’ISEE i titoli di Stato. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha firmato il DPCM di modifica relativo alle ‘Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, che fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali”.
Il caso BTP fuori dal calcolo dell’ISEE è stato al centro dei dibattiti in Italia per molti mesi, tra chi lo ha sponsorizzato dando ragione al governo Meloni e chi lo ha invece bocciato subito in toto. In determinati casi non sono mancate alcune polemiche su alcuni fattori che avevano reso, secondo alcuni esperti, la proposta ingiusta anche in alcune situazione specifiche.
BTP esclusi dal calcolo dell’ISEE, l’annuncio del governo Meloni. Le principali novità
Il comunicato diramato dal governo Meloni presenta le cosiddette principali novità:
- L’esclusione dalla determinazione dell’ISEE, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale.
- Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità.
- Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente.
Il decreto, conclude la nota di Palazzo Chigi, prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni ISEE già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza.
Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le regole fissate dal nuovo DPCM che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
BTP esclusi da calcolo ISEE. La strategia di risparmio alla Patria sostenuta anche da Messina (Intesa SanPaolo)
La pubblicazione del DPCM conferma l’intenzione del governo Meloni di continuare a dare attuazione alla strategia di risparmio degli italiani alla Patria, che oggi ha ricevuto il sostegno anche del numero uno di Intesa SanPaolo, il CEO Carlo Messina.
Messina, oltre a fare il grande annuncio dell’investimento di Intesa SanPaolo nel Bitcoin, ha affrontato altri dossier, dicendosi favorevole anche a quel piano mai nascosto dal governo Meloni, semmai sbandierato, di agire affinché il risparmio degli italiani venga investito in Italia.
Messina fa da sponsor a piano Meloni: risparmio italiano per prima cosa investito in Italia
L’obiettivo è stato rimarcato dalla presidente del Consiglio anche in occasione di una intervista in cui ha commentato il dossier dell’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM.
Così oggi l’amministratore delegato della prima banca italiana Carlo Messina, nel corso di un suo intervento con cui ha presentato l’accordo siglato con Confindustria per l’erogazione di nuovi fondi a favore delle imprese: un accordo che Messina ha definito una sorta di PNRR di Intesa SanPaolo a favore dell’Italia:
“Il risparmio è un elemento che dovrebbe trovare un allocamento nei luoghi che ci interessano di più. Il risparmio italiano dovrebbe essere per prima cosa investito in Italia, il risparmio europeo in Europa”. Continuando, Messina si è così espresso:
“Credo che il finanziamento di progetti europei dovrebbe avvenire con risorse europee e il finanziamento di progetti italiani con risorse italiane. La progettazione dell’Europa dovrebbe partire da quelle che sono le risorse in Europa”.
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Messina come Lagarde. Quell’attacco al contante della presidente della BCE
Messina ha ribadito in sostanza quanto detto anche dalla presidente della BCE Christine Lagarde settimane fam nel discorso con cui ha attaccato la propensione dei risparmiatori europei a rimanere legati alla logica dei soldi sotto il materasso e dunque a privilegiare il contante.
Il CEO di Intesa SanPaolo ha fatto notare di fatto che “è molto alta la quantità di risparmio europeo non destinata all’Europa” e che “ci dovrebbero essere meccanismi di incentivazione fiscale e meccanismi che consentano alle banche di avere delle agevolazioni in termini di assorbimento di capitale”.
“Tutto questo va progettato rapidamente solo con progetti concreti. Solo con progetti concreti si costruisce l’Europa del futuro. Così come è assolutamente necessario lo strumento degli eurobond. Per il futuro dell’Europa ci vogliono gli Eurobond”.
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