Meloni sponsorizza il risparmio patriottico. Il commento sul dossier UniCredit-Banco BPM, mentre Piazza Affari è in attesa di un possibile rilancio di Orcel.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dice finalmente la sua sul dossier UniCredit-Banco BPM, che continua a essere osservato speciale a Piazza Affari.
UniCredit-Banco BPM, Meloni rimarca necessità risparmi italiani in Italia e all’Italia
Intervistata da “Quarta Repubblica” su Rete4, la premier Meloni ha parlato di “una operazione di mercato”, precisando tuttavia che “il governo ha degli strumenti per intervenire, qualora dovesse rilevare che l’operazione non rientra nell’ambito dell’interesse nazionale”.
“Si tratta comunque di un file che sta seguendo il Ministro Giorgetti”, ha precisato Meloni, aggiungendo: “Mi fido molto del suo giudizio sulla materia e quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali, ma nell’interesse nazionale italiano”.
La precisazione non è mancata:
“Quello a cui noi normalmente dobbiamo stare attenti è se i grandi risparmi degli italiani vengono controllati da centrali che hanno il loro core business in Italia, perché se non abbiamo questo quei risparmi degli italiani non verranno reinvestiti in Italia, quindi è un tema sul quale il governo chiaramente sa qual è il suo mandato, qual è la sua responsabilità e si regola di conseguenza”.
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Meloni su MPS: “banca risanata”
La presidente del Consiglio è tornata a ricordare anche i progressi che il suo governo ha fatto nel cercare di risolvere l’eterna patata bollente dei governi italiani MPS-Monte dei Paschi di Siena, restituendola progressivamente al mercato, in linea con quanto concordato con l’Unione europea.
Occhio a tal proposito al terzo grande atto che ha visto entrare nel capitale della banca senese anche Banco BPM che, in caso di successo dell’OPA lanciata su Anima, potrebbe salire fino al 9%.
“Noi abbiamo discusso per anni di una Monte dei Paschi di Siena che drenava i soldi dei cittadini perché dovevamo salvare Monte dei Paschi di Siena”, ha detto Giorgia Meloni, rimarcando che è stato fatto un lavoro molto importante, dal momento che “ Monte dei Paschi è stata risanata, è stata per parti messa sul mercato, il 15% è stato venduto non più tardi di poche settimane fa e chiaramente rientra all’interno di questa strategia, all’interno di questa partita”.
Occhio intanto alle azioni Banco BPM e UniCredit, così come ai titoli di quella preda ambìta - così la aveva definita il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti già all’inizio del 2023 - MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena: preda ambita che, tuttavia, a dispetto dei desiderata del governo italiano, rimane ancora senza alcun pretendente.
UniCredit-Banco BPM: la crociata contro il dossier firmata da Salvini
Il governo Meloni, come ha rimarcato più volte nei giorni scorsi il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini, vuole giocare proprio la carta di Banco BPM per dare finalmente in sposa MPS a una banca italiana.
La stessa Piazza Affari, prima che il CEO Andrea Orcel annunciasse l’OPS su Banco BPM lo scorso 25 novembre, aveva scommesso sul matrimonio tra il Monte meno di Stato e Piazza Meda.
Nei giorni scorsi, nello scagliarsi contro una ipotetica fusione tra UniCredit e Banco BPM, arrivando a definire la prima addirittura una “banca straniera” e invocando anche l’aiuto di Bankitalia, Salvini ha risfoderato la narrativa, tipica della logica del governo Meloni, dei risparmi degli italiani alla Patria Italia, laddove, interpellato da RTL 102.5, si è così espresso:
“Ogni volta che nasce una giga-banca possono nascere problemi per piccoli risparmiatori perché è più difficile avere un mutuo, avere un fido, un prestito, avere una conoscenza diretta con chi è allo sportello perché decide l’algoritmo, Basilea e il cervellone”.
Il ministro ha aperto il dibattito sulla stessa natura di soggetti privati delle banche, a suo avviso non pari al 100%, sottolineando che, sebbene sia chiaro che le banche sono soggetti privati, si tratta comunque di istituti di credito che lavorano con il pubblico.
Dunque, “è giusto che il mercato segua il suo corso ma la banca non è solo un soggetto privato. La banca custodisce i risparmi dei cittadini e decide se un’azienda vive o muore, se un cittadino può o non può comprare una casa ”. A far riferimento al possibile utilizzo della golden power è stato la scorsa settimana anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
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Piazza Affari attende novità dopo il no di Banco BPM a Orcel. Parla Fitch
Intanto il mercato è in attesa di novità e sembra chiedere un premio decisamente più ghiotto su Piazza Meda in attesa di un possibile rilancio dell’OPS lanciata dal CEO di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel.
Per ora Banco BPM ha respinto l’offerta pubblica di scambio da 10,1 miliardi di euro circa lanciata da UniCredit, citando diversi motivi, tra cui anche gli effetti disastrosi che una fusione scatenerebbe a danno della forza lavoro di Piazza Meda: il ceo Giuseppe Castagna ha parlato del rischio che ben 6.000 dipendenti finiscano per perdere il loro posto di lavoro. Bocciata l’OPS di Orcel, che è stata considerata anche “ostile” e non appropriata.
Le condizioni dell’offerta annunciata da Unicredit su Banco BPM, ha scritto nero su bianco Piazza Meda, “ risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”.
Tra le novità delle ultime ore, l’annuncio nella serata di ieri di Fitch Ratings, che ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) e il Senior Preferred rating di UniCredit SpA a “BBB+” con outlook positivo.
Il rating dei bond di UniCredit rimane quindi un gradino al di sopra del rating sovrano italiano, ovvero dei BTP.
La decisione di Fitch di ribadire il rating sulle obbligazioni di UniCredit ha seguito l’annuncio dell’OPS di UniCredit su Banco BPM.
A tal proposito, Fitch ha precisato di ritenere che “una potenziale transazione con Banco BPM non modificherà il profilo di credito del gruppo in misura tale da influenzare i suoi rating”.
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