Da aprile 2024 si può avere un Isee più basso in caso di significativa variazione dei patrimoni. Ecco come farne richiesta e godere dei relativi vantaggi per bonus e agevolazioni.
A partire dall’1 aprile 2024 si può fare richiesta all’Inps per abbassare il valore dell’attestazione Isee, quel parametro utilizzato per definire la situazione economica di un nucleo familiare e stabilire quindi se ha diritto a bonus e agevolazioni (e in che misura).
Da questo mese, infatti, si può fare richiesta dell’Isee corrente anche per avvenuta variazione della situazione patrimoniale tra il 2022 (anno preso in considerazione nell’Isee ordinario) e il 2023.
E dal momento che l’Isee corrente può essere richiesto solamente in caso di variazioni negative, è naturale che la nuova attestazione sarà più bassa rispetto a quella ordinaria. Il che ovviamente comporta una serie di vantaggi: ad esempio, l’Isee corrente si può utilizzare per aumentare l’importo dell’Assegno unico, come pure per soddisfare i requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione o altre forme di sostegno al reddito (come ad esempio il Supporto per la formazione e il lavoro).
A tal proposito, vediamo come fare per avere un Isee più basso ad aprile (e nei prossimi mesi), a chi bisogna rivolgersi e quali sono i documenti da presentare.
Cos’è l’Isee corrente
È la legge n. 128 del 2 novembre 2019 ad aver previsto la possibilità di aggiornare i redditi e i patrimoni indicati nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini Isee prendendo come riferimento l’anno precedente all’invio della stessa (anziché due anni prima).
Ciò è possibile solamente laddove convenga al nucleo familiare, ossia nel caso in cui nell’ultimo anno (tra il 2022 e il 2023) si sia verificata almeno una tra le seguenti variazioni:
- della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini Irpef) per uno o più componenti il nucleo familiare;
- della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’Isee calcolato ordinariamente;
- della situazione patrimoniale complessiva del nucleo familiare superiore al 20% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’Isee calcolato ordinariamente.
Tuttavia, come spiegato dall’Inps con messaggio n. 3155 del 21 settembre 2021, le tempistiche per la richiesta di Isee corrente variano in ragione alla variazione. Nel dettaglio:
- dal 1° gennaio al 31 marzo si possono aggiornare ai fini dell’Isee corrente esclusivamente i redditi;
- dal 1° aprile è invece possibile aggiornare solo i patrimoni, solo i redditi o contestualmente i patrimoni e i redditi.
A seconda di quella che è la necessità, quindi, dall’1 aprile si può fare richiesta di Isee corrente anche solo per aggiornare i patrimoni, fermo restando che nulla vieta di rivedere anche i redditi (il che è conveniente solo se tra il 2023 e il 2022 sono risultati più bassi).
Come chiedere l’Isee più basso ad aprile
Al pari della richiesta di Isee ordinario, anche per l’Isee corrente sono disponibili due diverse soluzioni per il rilascio:
- dall’apposito servizio Inps disponibile nell’area personale accessibile con credenziali Spid, Cie o Cns;
- rivolgendosi a caf e patronati.
In entrambi i casi è necessario essere in possesso della seguente documentazione:
- Isee richiesto per variazione della condizione lavorativa: documenti comprovanti il licenziamento o comunque l’interruzione del rapporto di lavoro (potrebbe andare bene anche il modello Unilav), come pure la chiusura della Partita Iva;
- Isee richiesto per variazione reddituale: in tal caso potrebbe andare bene la Certificazione Unica o la Dichiarazione dei redditi (entrambe riferite a ogni componente del nucleo percettore di reddito);
- Isee richiesto per la variazione dei patrimoni: documenti che dimostrano la variazione del patrimonio immobiliare (ad esempio un atto di donazione o di vendita) o di quella patrimoniale (saldi e giacenze aggiornate al 31 dicembre 2023).
Ovviamente nel caso in cui si vogliano aggiornare tanto i redditi quanto i patrimoni bisognerà avere con sé la documentazione per entrambe le componenti.
Di quanto si riduce l’Isee con l’aggiornamento dei patrimoni
L’Isee è così calcolato:
Ise/Se
Dove
Ise: Isr+20%Isp
Nel dettaglio, i patrimoni sono indicati con la voce “Isp”: questi, quindi, incidono solamente per il 20% sull’Indicatore della situazione economica, il quale va poi suddiviso per la Scala di equivalenza - con valore assegnato in base al numero e allo stato dei componenti del nucleo familiare - per avere il valore finale dell’Isee.
Per questo motivo, quando l’Isee corrente viene richiesto solamente per un aggiornamento dei patrimoni la variazione sarà meno significativa. Ad esempio, pensiamo a una famiglia con:
- Isr pari a 20 mila euro
- Isp pari a 100 mila euro
- Scala di equivalenza pari a 2,46
L’Isee ordinario è pari quindi a 16.260,16 euro.
Tuttavia, questa nell’ultimo anno ha subito una netta riduzione dei patrimoni passando da 100 mila a 10 mila euro. Richiederà così l’Isee corrente che sarà pari a 8.943,08 euro.
Ma mettiamo il caso che tra il 2022 e il 2023 abbia subito anche una riduzione dei redditi passati da 20 mila a 15 mila euro. Approfittando dell’Isee corrente per aggiornare entrambi, l’indicatore scenderebbe persino a 6.910,56 euro.
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