Già fanalino di coda nelle stime elaborate dalla Commissione Europea, l’economia italiana nell’anno corrente potrebbe addirittura far segnare un andamento negativo. A dirlo sono gli analisti di JPMorgan.
Nella sue previsioni economiche d’inverno, la Commissione UE giovedì scorso ha detto che il nostro Paese nel 2019 farà segnare l’andamento peggiore in ambito Europeo, segnano una crescita di appena lo 0,2% (contro il +1,3% continentale).
Il dato, inferiore di un punto percentuale, rispetto alla view precedente, è decisamente inferiore al +1,1% tedesco (penultima posizione in classifica) e al +1,3% di Gran Bretagna e Francia. Il confronto non è fattibile con il dato irlandese che nell’anno corrente dovrebbe far segnare un +4,1%.
Economia in rosso nel 2019
Ma non è della Commissione la stima maggiormente improntata al pessimismo. Per l’anno corrente gli analisti di JPMorgan stimato un economia in calo dello 0,3%.
Ovvie le ripercussioni su rapporto deficit/Pil, atteso al 2,8%, e per il debito/Pil, che dovrebbe passare dal 132 al 133,5 per cento.
In particolare, nel rapporto elaborato da Marco Protopapa, l’economia del Belpaese è vista in rosso dello 0,75% rispetto ai tre mesi precedenti, con il rischio di un ulteriore peggioramento della congiuntura alla luce del recente ritorno della pressione rialzista sullo spread con i titoli tedeschi (ora in quota 280 punti base).
Sarà da vedere se i leader politici italiani, rileva la banca d’affari, “a un certo punto riconosceranno che la nuova recessione italiana è ampiamente un derivato della loro politica economica incostante e di un approccio poco prudente".
CER: -0,3% annuo nel Q1
Secondo l’ultimo report pubblicato dal CER (Centro Europa Ricerche), la contrazione maggiore delle stime fatta registrare dalla produzione industriale italiana a dicembre e il conseguente effetto trascinamento, nel primo trimestre dell’anno l’economia italiana scenderà, rispetto al pari periodo 2018, dello 0,3%.
“In termini congiunturali –rileva il CER- si registrerebbe una contrazione dello 0,1%, la terza consecutiva”.
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