La produzione industriale dell’Italia si è contratta ancora. Quale impatto sul PIL?
Il calo della produzione industriale italiana confermato oggi dall’Istat ha riacceso i fari sull’attuale fase di debolezza economica vissuta dal Belpaese.
A luglio, e per il secondo mese consecutivo, l’industria si è mostrata ancora una volta debilitata cosa che ha portato ad interrogarsi sulle possibili conseguenze che l’odierna rilevazione potrebbe avere sul PIL.
La discesa della produzione industriale è già stata definita un vero e proprio flop dal Codacons, che ha lanciato un vero e proprio allarme sul 2020 chiedendo a gran voce di scongiurare a tutti i costi l’aumento dell’IVA.
Produzione industriale Italia: quanto si è contratta?
Come osservabile anche sul nostro Calendario Economico, la produzione industriale su base mensile (e dunque a confronto con giugno) è scesa dello 0,7%. La variazione mal si è confrontata con il calo precedente dello 0,3% e con le previsioni a -0,1%.
Su base annua, il dato è sceso ancora di uno 0,7% che ha fatto i conti con l’ultimo tonfo dell’1,2% e con un consensus più ottimista a +0,3%. Tutte le attese sono state dunque deluse.
L’allarme Codacons: possibile tracollo della produzione ed effetti devastanti
Per il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, non ci sono dubbi: i dati sulla produzione industriale - già messi a tappeto dai bassi consumi - peggioreranno ancora se il Governo non riuscirà a scongiurare l’aumento dell’IVA il prossimo anno.
“Se aumenteranno i prezzi al dettaglio si registrerà un’ulteriore contrazione della spesa con effetti devastanti sul settore industriale: una ragione in più perché il governo blocchi subito e con atti concreti l’aumento delle aliquote IVA.”
Il peggioramento del settore e la continua discesa della produzione industriale avranno conseguenze imponenti sulla crescita economica e sul PIL dell’Italia.
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