A Wall Street è partita ufficialmente la stagione delle trimestrali. Osservato speciale il margine netto di interesse (NII).
JPMorgan, il colosso di Wall Street guidato dal ceo Jamie Dimon, ha annunciato di avere concluso il terzo trimestre del 2024 con utili e un fatturato migliori delle attese.
Positiva la reazione del titolo, che sale del 2% in premercato, a $217, estendendo i guadagni YTD, pari a +25%. Le azioni hanno di fatto sovraperformato l’indice di riferimento delle banche Usa, il KBW Bank Index, che è salito del 20% dall’inizio dell’anno.
Nel dare il via alla stagione delle trimestrali a Wall Street, JP Morgan ha annunciato oggi di aver riportato un eps pari a $4,37, meglio dei $4,01 attesi dal consensus.
Ha fatto meglio delle attese anche il fatturato, che si è attestato a quota $43,32 miliardi, rispetto ai $41,63 miliardi previsti dal consensus.
In calendario oggi anche i conti del terzo trimestre dell’altra banca americana Wells Fargo.
JP Morgan: voce influenzata da decisione tassi Fed batte le attese
A blindare i risultati di JP Morgan, è stato per l’ennesima volta il margine netto di interesse (NII), che si è confermato migliore delle previsioni.
D’altronde, la Fed di Jerome Powell ha iniziato a tagliare i tassi sui fed funds Usa solo lo scorso 18 settembre, pochi giorni dopo l’inizio del quarto trimestre del 2024.
Per quanto significativa, la sforbiciata ha mantenuto i tassi di interesse a livelli ancora alti: fattore positivo soprattutto per le banche che, in questi ultimi anni, hanno visto crescere la loro redditività grazie alle strette monetarie varate dalle banche centrali.
Guardando avanti, la prospettiva di tassi più alti per un periodo di tempo più lungo sembra, inoltre, persistere.
Tornando ai conti di JP Morgan, l’utile netto è sceso su base annua del 2%, a $12,9 miliardi, a fronte di ricavi netti saliti del 6% a $43,3 miliardi.
Il margine netto di interesse (NII), ovvero la voce interessata dai cambiamenti ai tassi di interesse, ha segnato una crescita del 3% a $23,5 miliardi, confermandosi migliore dei $22,73 miliardi che erano stati previsti dal consensus di StreetAccount.
Molto solido anche il fatturato non legato agli interessi, ammontato a $19,8 miliardi, in rialzo dell’11%.
In particolare, le commissioni di Investment banking sono aumentate del 31%, a $2,27 miliardi, battendo anch’esse le attese, che erano di un valore pari a $2,02 miliardi.
La divisione di reddito fisso ha generato un fatturato di $4,5 miliardi, invariato su base annua, comunque migliore dei $4,38 miliardi attesi.
Il ceo e presidente Jamie Dimon ha commentato i conti del terzo trimestre del 2024 parlando di
“solidi risultati finanziari nel terzo trimestre e di un solido business sottostante, che hanno generato un utile netto di $12,9 miliardi, a fronte di un ROTCE pari al 19%”.
Dimon ha messo in evidenza la crescita delle commissioni bancarie nel CIB, che è stata pari a +31% e il fatturato della divisione “Markets” che, in rialzo dell’8%, si è confermato “resiliente”.
Nel CCB, ha detto ancora il ceo, “siamo stati primi per depositi retail Usa, per il quarto trimestre consecutivo. I prestiti tramite carta sono saliti dell’11% e abbiamo assistito a una robusta acquisizione della clientela, pari a 2,5 milioni di conti”.
Il CEO ha segnalato anche la solida crescita delle commissioni archiviate dalla divisione di gestione patrimoniale (AWM), pari a +15%, e il balzo degli afflussi netti di lungo termine, al “record di $72 miliardi”.
Wells Fargo: calo significativo per il margine netto di interesse
Poco dopo l’annuncio sugli utili di JP Morgan, sono stati resi noti i numeri dell’altra Big Bank Usa Wells Fargo, il cui titolo sta balzando di oltre il 3% nelle contrattazioni di premercato di Wall Street.
Il colosso ha annunciato di avere terminato il terzo trimestre del 2024 con utili e un fatturato in ribasso su base annua, scontando la flessione significativa del margine netto di interesse.
L’NII di Wells Fargo ha sofferto infatti un calo dell’11% rispetto al terzo trimestre del 2023, scendendo a $11,69 miliardi, valore inferiore rispetto agli $11,9 miliardi stimati dagli analisti interpellati da FactSet.
Wells Fargo ha commentato il trend dell’NII con i costi della raccolta più alti, sulla scia della decisione dei clienti di spostare i risparmi verso conti depositi caratterizzati da una remunerazione più elevata.
L’utile netto è sceso così a $5,11 miliardi, o $1,42 per azione, rispetto ai $5,77 miliardi, o $1,48 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre il fatturato ha segnato un calo a $20,37 miliardi, dai $20,86 miliardi del terzo trimestre del 2023, al di sotto dei $20,42 miliardi previsti dagli analisti.
Wells Fargo ha inoltre annunciato di avere accantonato $1,07 miliardi per far fronte a eventuali perdite sui crediti.
Occhio al titolo, che nel corso del 2024 ha guadagnato il 17%, rimanendo indietro rispetto allo S&P 500.
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