L’Agenzia delle Entrate controllerà i trasferimenti che superano questo importo

Patrizia Del Pidio

13 Ottobre 2024 - 12:05

A che importi bisogna fare attenzione quando ci si appresta a fare un trasferimento di soldi? Vediamo in quali casi si allerta l’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia delle Entrate controllerà i trasferimenti che superano questo importo

L’Agenzia delle Entrate controllerà i trasferimenti di denaro che superano un determinato importo. L’obiettivo è quello di contrastare l’evasione fiscale e tenere sotto controllo trasferimenti di soldi tra persone è il modo miglio che l’amministrazione finanziaria ha per farlo. Il pagamento di un lavoro in nero, ad esempio, può avvenire solo in contanti, visto che non c’è una pezza di appoggio che lo giustifica.

Sono diversi gli importi da ricordarsi di non superare per evitare che l’Agenzia delle Entrate inizi a guardare con sospetto alle transazioni bancarie che si effettuano. Vediamo a cosa fare attenzione.

Trasferimenti di denaro con bonifico, quali limiti?

Quando si effettua un bonifico non sono previsti limiti al trasferimento di soldi. Si tratta, infatti, del metodo di pagamento e di trasferimento di denaro tracciabile per eccellenza. Dal conto corrente di partenza a quello di arrivo, il denaro più essere monitorato: si sa come è giunto sul conto corrente ordinante e perché (grazie alla causale) è trasferito a quello di destinazione.

Il problema degli importi limite da considerare, quindi, non si applica quasi mai ai bonifici. In questo frangente si deve solo tenere conto che, essendo movimenti di cui l’Agenzia delle Entrate è a conoscenza, si deve sempre avere una pezza di appoggio (soprattutto chi riceve il pagamento) che giustifichi il motivo per cui si ricevono soldi: se sono relativi a un lavoro svolto, infatti, è necessario che siano inseriti nella dichiarazione dei redditi, se sono frutto di un regalo o di una donazione devono attenersi alle regole previste (modico valore, altrimenti serve un atto pubblico sottoscritto davanti a un notaio).

Trasferimento di denaro contante: il limite al trasferimento

Il limite che bisogna sempre considerare quando si utilizza il denaro è quello legato proprio al trasferimento dei contanti tra privati. Questa tipologia di trasferimenti, sia che venga utilizzata per comprare qualcosa o per pagare un servizio, sia che serva per effettuare un regalo non può mai eccedere i 4.999 euro (il limite per il trasferimento dei contanti è fissato a 5.000 euro nel 2024).

In caso di superamento di questo limite, se si è scoperti dall’amministrazione tributaria in primo luogo si deve dimostrare la provenienza della somma per provare che non è frutto di evasione fiscale, poi si devono fare i conti con le sanzioni.

Per le violazioni commesse nell’utilizzo del denaro contante a partire dal 1° gennaio 2022 sono previste pesanti sanzioni che vanno:

  • da 1.000 a 50.000 per utilizzo di importi fino a 250.000 euro;
  • da 5.000 a 250.000 euro per utilizzo di importi superiori ai 250.000 euro.

La norma che allerta l’Agenzia delle Entrate

La cosa a cui prestare maggiore attenzione per non destare sospetti nell’Agenzia delle Entrate e trovarsi, magari, con un accertamento fiscale in corso, sono i prelievi contanti sul conto corrente. In questo caso non esiste un limite stabilito dalla Legge su quanti soldi possano essere prelevati: ognuno è libero di gestire i propri risparmi come meglio crede e si può decidere anche di prelevare tutto quello che è presente sul conto corrente senza incorrere in rischi.

La cosa da tenere presente, però, è che se nel mese si supera il limite di 10.000 euro di prelievi (anche non necessariamente tutti in una volta, ma cumulati con diversi prelievi) la banca è obbligata a segnalare la cosa all’Uif (Unità di Informazione Finanziaria) in base a quanto previsto dalla norma antiriciclaggio. La segnalazione ricevuta dall’Uif potrebbe essere girata alla Guardia di Finanza e, di conseguenza, anche all’Agenzia delle Entrate.

L’amministrazione tributaria, però, una volta ricevuta la segnalazione potrebbe avviare dei controlli per verificare se le somme siano frutto di un’evasione fiscale. Va sottolineato che l’Agenzia delle Entrate non può effettuare controlli sui prelievi effettuati dal contribuente, ma sono su trasferimenti di denaro e su depositi, ma questo non significa che non possa tenere sotto occhio il contribuente.

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