Solo il 9,9% dei crediti assegnati può essere recuperato: per il 2020 sono in ballo 114 miliardi di euro.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione deve ancora recuperare crediti per un valore di 114 miliardi di euro. Sebbene sembri una cifra considerevole, rappresenta solo una piccola parte del totale dei crediti archiviati dall’Agenzia, che ammonta a 1.153,38 miliardi di euro al 31 dicembre. Pertanto, solo il 9,9% di questa montagna di denaro potrebbe essere recuperato. L’Agenzia delle Entrate ha il compito di certificare gli stock di cartelle considerate irrecuperabili a causa delle disposizioni sulle procedure di affidamento e cancellazione dei crediti inesigibili. I 114 miliardi di euro si riferiscono ai crediti assegnati a partire dal 2000. Nel 2021, è stato aggiunto un valore di 31,35 miliardi di euro a causa di nuovi crediti stagionati archiviati.
L’aggiornamento delle cifre indica un leggero miglioramento nella discrepanza tra l’ammontare dei crediti archiviati e quelli recuperabili. Nel recente rendiconto della Corte dei Conti, su un totale di oltre mille miliardi di euro di crediti archiviati, si stimava che solo 96 miliardi di euro fossero ancora recuperabili, una percentuale ancora minore. I 114 miliardi di euro rappresentano una sottrazione di crediti che sono chiaramente irrecuperabili. Questi includono crediti assegnati a soggetti deceduti e imprese cessate per un valore di 168,40 miliardi di euro, soggetti falliti per 156,59 miliardi di euro, crediti sospesi per 37,99 miliardi di euro, nullatenenti con debiti per 136,68 miliardi di euro e contribuenti soggetti ad azioni cautelari o esecutive con debiti per 136,68 miliardi di euro. Il magazzino dei crediti copre il periodo dal 2000, e ci sono anche rate scadute di piani di dilazione non revocati per un valore di 24,50 miliardi di euro.
La legge delega intende riformare il sistema di riscossione utilizzando tecnologie avanzate e forme di integrazione e interoperabilità dei sistemi e delle informazioni utili alle attività di riscossione, che verranno valutate e definite nei decreti delegati. È prevista anche una revisione graduale delle condizioni per l’accesso ai piani di rateazione. Inoltre, la delega individua un nuovo modello organizzativo per il sistema nazionale di riscossione, incluso il trasferimento delle funzioni e delle attività attualmente svolte dall’agente nazionale della riscossione, o parte di esse, all’Agenzia delle Entrate, al fine di superare l’attuale sistema caratterizzato da una netta separazione tra l’Agenzia delle Entrate, responsabile della riscossione, e l’Agenzia delle Entrate Riscossione, l’ente che si occupa delle attività di riscossione. [...]
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