Il nostro Paese è al sesto posto per il costo medio di un kilowattora, che in due anni è cresciuto del 42%, mentre in Ue solo del 20%.
Il costo dell’elettricità in Europa ha finalmente cominciato a calare, dopo mesi di rincari arrivati tra il 2022 e il 2023. Lo stesso vale per l’Italia, anche se qui si sta mantenendo più alto rispetto a quello degli altri paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, non è sempre stato così: fino a pochi anni fa i costi dell’energia elettrica in Italia erano stati in linea o perfino leggermente inferiori alla media europea.
Secondo l’ultimo aggiornamento di Eurostat, in Europa nel secondo semestre 2023 un kilowattora è costato in media 0,283 euro (inclusi tasse e oneri), diventando più conveniente rispetto al picco di 0,293 euro toccato nel 2022, ma mantenendosi ancora al di sopra del costo (0,236) che aveva avuto nel secondo semestre del 2021, gli ultimi sei mesi di relativa normalità, prima dell’impennata avvenuta all’inizio del 2022.
In Italia nel secondo semestre del 2023 un kilowattora ha invece avuto un costo medio di 0,334 euro, oltre il 18% in più rispetto a quello medio europeo rilevato nello stesso periodo. Ma c’è dell’altro: l’Italia è tra i paesi europei che tra il 2021 e il 2023 hanno fatto registrare i principali rincari legati all’energia elettrica. A livello medio Ue la crescita del costo di un kilowattora in questi due anni è stata infatti del 20%, mentre in Italia ha superato il 42% (nel secondo semestre del 2021 il costo di un kilowattora nel nostro Paese era di 0,236 euro). [...]
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