L’Italia passa test UE sui conti, ok al PSB di Meloni. La sberla ai “falchi” di Germania e Olanda

Laura Naka Antonelli

26 Novembre 2024 - 18:14

Il PSB di Meloni-Giorgetti soddisfa i requisiti richiesti dal nuovo Patto di Stabilità. Nuovo motivo di orgoglio per il governo Meloni. Shock per i Paesi cosiddetti virtuosi,

L’Italia passa test UE sui conti, ok al PSB di Meloni. La sberla ai “falchi” di Germania e Olanda

Italia promossa dalla Commissione europea, che ha reputato in linea con le sue raccomandazioni sulla spesa netta il Piano strutturale di bilancio a medio termine (PSB) presentato dal governo Meloni.

Orgoglio per il governo Meloni e, in particolare, per il MEF di Giancarlo Giorgetti, che ha stilato il nuovo documento PSB previsto dalle altrettante nuove regole sui conti pubblici sfornate dall’Unione europea, incise nella nuova edizione del Patto di Stabilità e di crescita UE.

Il Piano strutturale di bilancio a medio termine (PSB) dell’Italia, ha annunciato oggi Bruxelles, “soddisfa i requisiti” del nuovo Patto di stabilità e definisce un percorso fiscale “credibile” che assicura una traiettoria discendente per il debito pubblico del Paese.

Nello specifico, le misure incise nel documento “soddisfano i requisiti per giustificare un’estensione” del Piano per far rientrare il debito a sette anni. Di conseguenza, il Documento programmatico di bilancio (DPB) dell’Italia “è in linea con le raccomandazioni”.

Sono in linea con il nuovo Patto UE, riguardo alla necessità di contenere la spesa netta, anche i Piani di Francia e di Grecia, gli altri Paesi che presentano i livelli di debito pubblico più alti nel blocco UE, mentre la grande sorpresa è il giudizio della Commissione europea sui Piani che sono stati inviati a Bruxelles dai cosiddetti Paesi virtuosi o frugali come Germania e Finlandia, che “non sono pienamente in linea” con i diktat delle nuove regole europee.

Ancora di più sorprendente è l’Olanda, che ha presentato un Piano “non in linea”, e che per questo motivo è stata bocciata da Bruxelles.

Le raccomandazioni UE all’Italia

I risultati delle valutazioni sono stati annunciati oggi dalla Commissione europea a Strasburgo, che ha illustrato il primo pacchetto autunnale del semestre europeo dall’entrata in vigore, lo scorso aprile, del nuovo Patto di Stabilità e di crescita.

L’UE ha messo nel suo radar, con questo pacchetto di autunno, le riforme proposte dai vari Paesi membri per contenere la spesa netta nel 2025, concentrandosi anche sul biennio 2024-2025.

Nel promuovere l’Italia, la Commissione europea ha annunciato anche le raccomandazioni date al Paese per rimettere in riga i propri conti pubblici.

Il governo Meloni, si legge nel comunicato di Bruxelles, dovrà assicurarsi che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica netta non superi i massimali stabiliti e deve mettere fine alla situazione di eccesso di deficit per il 2026.

Ancora, l’Italia dovrà presentare con cadenza semestrale “rapporti sui progressi che ha compiuto nell’attuazione delle raccomandazioni, fino a quando sarà conclusa la situazione di eccesso di deficit”.

A commentare l’esito delle valutazioni lanciate dalla Commissione UE sui Piani Strutturali di bilancio presentati dai Paesi del blocco è stato il commissario agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni, che si è tolto più di un sassolino dalla scarpa:

Ci sono alcune regole rigide, ma onestamente non sono io quello che le ha volute , quindi se ci sono regole rigide, e non sto puntando il dito contro nessuno, qualcuno lo ha chiesto. Ora le abbiamo e penso che la Commissione e la prossima Commissione in particolare siano chiamate a implementarle”.

Gentiloni su manovra Meloni: numeri Legge di Bilancio in sintonia con regole e raccomandazioni UE

Gentiloni ha commentato invece con favore l’ottima notizia arrivata per l’Italia di Meloni:

“Per l’Italia direi che i numeri della legge di Bilancio sono in sintonia con le regole e con le raccomandazioni europee. L’obiettivo di riduzione del debito, credo, rende inevitabile una certa cautela nella legge di bilancio”.

Ma “questa cautela naturalmente non impedisce di lavorare per la crescita, per recuperare il potere d’acquisto delle famiglie, ed è confortante il fatto che nonostante questa cautela lo spazio per gli investimenti pubblici in Italia rimanga molto forte ”.

Ovvero?

Stando alle stime della Commissione UE, “ gli investimenti pubblici passano dal 3,5% al 3,8% del PIL ” dal 2024 al 2025.

Non possiamo andare avanti con una unica banca centrale e 27 politiche di bilancio autonome

Per quanto riguarda l’impianto normativo rappresentato dal nuovo Patto di Stabilità UE, che si concentra sul trend della spesa netta, Gentiloni ha ribadito il suo giudizio positivo, soprattutto se si considera che molte sono quelle situazioni di governi alle prese con maggioranze precarie, o di Paesi in cui si sta cercando di formare una maggioranza.

Nel ricordare che c’era anche “un po’ di scetticismo” sulla capacità di partire con queste nuove regole “in un panorama così frammentato dal punto di vista politico ”, Gentiloni ha fatto notare che la situazione attuale conferma che “questo percorso è partito”.

A questo punto, tuttavia - è stato il suo appello - l’Europa prosegua nel processo di integrazione necessario. Anche perché, ha sottolineato il commissario UE, “non possiamo andare avanti per quarant’anni con una unica unica banca centrale e 27 politiche di bilancio autonome”.

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