La Bce alzerà ancora i tassi di interesse: l’Italia può reggere alla politica monetaria così aggressiva? Sì, secondo il governatore di Bankitalia, ma con alcune accortezze. I conti pubblici in focus.
Bce alza i tassi di 50 punti base e ne promette altri: il sistema Italia ce la farà con il costo dell’indebitamento sempre più alto?
Una domanda che in molti contesti europei e internazionali soprattutto si sono chiesti, considerando il problema cronico dei conti pubblici nostrani: l’elevato debito pubblico.
Se una prima conseguenza di tassi di interesse in aumento è il maggiore onere che uno Stato paga per chi detiene il suo debito, i riflettori si accendono inevitabilmente sull’Italia. In questo momento storico, inoltre, la nostra nazione come tutta l’Ue è zavorrata anche dal peso dei prezzi al consumo, solo in parte in calo.
Tuttavia, il Paese può farcela secondo Visco. Il governatore di Bankitalia ha spiegato perché, mettendo comunque in guardia il Governo e non solo su come è necessario agire per tornare a crescere.
L’Italia può gestire i tassi alti della Bce
Non è tutto nebuloso lo scenario economico italiano secondo Visco. Parlando al congresso degli operatori di mercato Assiom Forex a Milano, il governatore ha commentato la politica determinata della Bce contro l’inflazione, rimarcando che:
“attualmente i rialzi dei tassi ufficiali sono ampiamente gestibili per le finanze pubbliche del nostro paese, dato che il costo medio del debito, grazie all’elevata vita media residua, aumenta in modo graduale”
Il Pil, visto in riduzione dello 0,6% nel 2023, avrà un recupero più consistente nel prossimo biennio spinto probabilmente dalla forza delle esportazioni e da una minore pressione dell’inflazione. Secondo Visco, inoltre, lo spread Btp-Bund non ha più mostrato scosse al rialzo, riuscendo a rimanere sotto la soglia dei 200 punti base dai primi di gennaio a oggi.
Questi sono senza dubbio segnali incoraggianti, che molto dipendono anche dalle scelte politiche del Governo: puntare sulla crescita, sulle riforme, sugli investimenti soprattutto tramite il Pnrr e lanciare messaggi rassicuranti e di prudenza su spesa pubblica e indebitamento è stato finora - a detta di Visco - e sarà fondamentale.
Con questo inciso:
“In Italia la politica di bilancio può continuare a mitigare gli effetti dei rincari dell’energia redistribuendo risorse, con interventi mirati e temporanei, a favore delle famiglie e delle imprese più colpite. Vanno evitati invece slittamenti ripetuti nel processo di consolidamento dei conti pubblici, che accrescerebbero l’onere dell’aggiustamento a carico delle generazioni future, già gravate del peso di un debito pubblico molto elevato”
Una nota fiduciosa anche sul sistema bancario che, come riporta il Corriere della Sera con le parole del governatore: “in presenza di un più rapido rialzo dei tassi attivi, l’aumento dei rendimenti di mercato favorisce le banche con operatività tradizionale, che gli scorsi anni avevano visto la loro redditività compressa dai bassi margini di interesse.”
La parola d’ordine, però, resta cautela. Lo ha ribadito il presidente Abi: “Le luci appaiono più facilmente, sono gli aumenti di redditività, le ombre bisogna andarle a trovare con il lanternino, sono l’aumento dei rischi, il deterioramento del credito, la riduzione degli indici patrimoniali dovuti alla crescita dei tassi interesse e le minsuvalenze sui portafogli titoli, tutte da combattere con maggiori ammortamenti. Le luci si vedono, le ombre sono da chiarire senza sottovalutarle.”
In sostanza, l’Italia e l’Eurozona possono farcela secondo Visco se il percorso della Bce, per niente semplice, è accompagnato da politiche adeguate sul fronte salari (per non avere la spirale al rialzo prezzi-salari) e su quello fiscale (per evitare una spesa pubblica in aumento, ma favorire solo sostegni ai più vulnerabili).
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