Meglio tassi fissi e costanti o del tipo variabile? Oppure è meglio optare per tassi fissi e crescenti o tassi fissi e decrescenti? Ecco la risposta
Sul reddito fisso la struttura dei rendimenti può essere tanto “elementare”, ossia fissa e costante, quanto relativamente complessa in base alle scelte dell’emittente.
La prima è tipica soprattutto nei bond sovrani, la seconda più nei corporate, ma non esistono leggi scritte per cui ogni emittente decide di testa propria. Sta al risparmiatore, invece, fare le opportune valutazioni e decidere se, come, quando e perché sottoscrive questo o quel prodotto finanziario.
Prendiamo il caso del BTP futura 2037, per esempio. Bene, dal 27 aprile finalmente è aumentata la cedola di questo BTP a tassi fissi e crescenti: oggi conviene comprarlo? Procediamo con ordine.
Le caratteristiche del BTP Futura con scadenza 27 aprile 2037
Vediamo anzitutto la scheda tecnica di questo titolo retail, cioè pensato e riservato a famiglie e risparmiatori individuali. Il Tesoro lo ha emesso dal 19 al 23 aprile 2021 (data godimento 27/04/’21) per una durata complessiva di 16 anni divisi in 4 step quadriennali. Nell’occasione l’emittente raccolse 5.477.083.000 €, che verranno rimborsati, con relativa estinzione del prestito, in data 27 aprile 2037. Al pari degli altri bond retail, anche qui abbiamo un doppio ISIN, uno speciale di emissione (IT0005442089) e uno ordinario (IT0005442097).
La struttura dei rendimenti è del tipo step-up, ossia fissa e crescente come i BTP Valore o il BTP Più, con date di stacco cedola al 27/04 e al 27/10. Nello specifico i tassi cedolari annui sono dello 0,75% dal 1° al 4° anno, cioè dal 27/04/’21 al 27/04/’25, cioè domenica scorsa. Poi passano all’1,20% dal 5° all’8° anno, all’1,65% dal 9° al 12°, nel 3° triennio, e al 2% dal 13° al 16° anno di vita utile del titolo.
Dunque, dopo 4 anni di attesa i titolari del titolo fanno un piccolo passo in avanti nel payout annuo lordo. Oggi il titolo ha una durata residua di 12 anni e una cedola annua lorda media ponderata dell’1,617% circa.
La struttura del doppio premio fedeltà
Inoltre è uno dei pochi titoli con doppio premio fedeltà finale (solo per gli acquirenti in emissione), ma anche in questo caso niente facili illusioni. Anzi.
Al termine dei primi otto anni di vita del BTP il Tesoro paga un premio intermedio pari al 40% della media del tasso di crescita del PIL nominale di periodo e registrato dall’ISTAT. Questa prima tranche di premio è comunque racchiusa tra il minimo dello 0,4% del capitale investito fino ad un massimo dell’1,2%.
Semplificando, ad aprile 2029 arriverà solo l’acconto del premio fedeltà sui primi 8 anni, mentre il saldo (cioè il 60% della media del tasso di crescita del PIL) arriverà ad aprile ’37. Sempre a scadenza, ad aprile 2037, arriverà anche il 100% della media del tasso di crescita del PIL registrato dall’ISTAT dal 9° al 16° anno, con un minimo dell’1% ed un massimo del 3% del capitale investito. Ovviamente il discorso vale solo per chi ha acquistato dal 19 al 23 aprile 2021 e terrà il bond fino al rimborso finale.
Per la serie: evviva la semplicità. Anche perché nella più rosea delle ipotesi (tutta da dimostrare, cioè un PIL in forma smagliante dal ’21 al ’37) arriverebbe non più di un 3% lordo, e in gran parte dopo la bellezza di 16 lunghi anni di attesa.
Rendimento attuale del BTP Futura 2037
Ora non resta che chiedersi (fosse pure per curiosità) quanto premio effettivamente pagherà il MEF, anche perché nel frattempo il bond sul secondario è sprofondato. Cioè sarà da capire quanti risparmiatori lo terranno in portafoglio fino al termine. Oggi che il BTP ha la cedola “più ricca” del quadriennio precedente prezza sul MOT a 77,06 centesimi, ma a ottobre 2023 navigava anche in area 63. E per fortuna era un bond retail pensato per le esigenze di investimento del piccolo risparmiatore. Tant’è che di nuovi BTP Futura in emissione non se ne parla più dopo la parentesi ’20-‘21, e forse mai più ritorneranno.
Ad ogni modo c’è che a questi corsi il rendimento effettivo a scadenza netto è pari al 3,78% circa (dati: Borsa Italiana). Quello totale, invece, cioè da qui fino a naturale scadenza, premi fedeltà intermedi e finali esclusi, intorno al 45%.
Finalmente è aumentata la cedola di questo BTP a tassi fissi e crescenti: oggi conviene comprarlo?
Strano ma vero ma porterà a casa un payout decisamente più ricco chi ha evitato di sottoscrivere il bond in emissione e lo ha fatto negli ultimi anni, anche senza premi fedeltà. Certo, le cedole restano comunque esigue mentre il grosso dei ritorni sarà dato dal lento, futuro recupero dei corsi sul mercato secondario. Recupererà quota 100 nel corso del 2° quadriennio? Diffile sbilanciarsi su un timeframe così lungo, e forse lo è ancor di più l’essere ottimisti.
In verità c’è che il titolo è nato in un’epoca in cui i tassi erano ai loro minimi storici, per cui i rendimenti offerti dal MEF erano in linea con il contesto di allora. Poi le cose sono cambiate radicalmente e il mercato ne ha adeguato i ritorni vendendo il titolo a piene mani.
Il bond, infine, ha altri due elementi “contro” che, in un certo senso, si rafforzano a vicenda. Uno è la durata complessiva, decisamente lunga per una struttura del tipo step-up, che premia solo gli ultimi anni di vita del bond e penalizza molto gli inizi. Tombola.
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