La Cina alza il tiro su Taiwan, ma le Borse sono in rally

Violetta Silvestri

04/08/2022

Le Borse non sembrano temere una escalation militare tra Cina e Taiwan, con il coinvolgimento diretto degli Usa. I mercati asiatici scambiano positivi, mentre Pechino avvia esercitazioni minacciose.

La Cina alza il tiro su Taiwan, ma le Borse sono in rally

I titoli asiatici guadagnano nella seduta del 4 agosto, prendendo spunto dal forte rally di Wall Street dopo che dati economici solidi e una guida societaria ottimista hanno stimolato l’appetito degli investitori.

Il dollaro si è avvicinato al suo massimo questa settimana, spinto da commenti di diversi funzionari della Federal Reserve che hanno continuato a sottolineare quanto l’inasprimento delle politiche sia tutt’altro che finito.

Investitori e analisti, però, guardano anche alla Cina in questo momento così complesso e allarmante sul fronte Taiwan: Pechino nelle prime ore del mattino italiane ha avviato esercitazioni militari considerate storiche.

I mercati, per ora, non stanno seguendo il pericolo di una nuova guerra.

La Cina avvia operazioni militari, ma Borse positive

Le azioni asiatiche scambiano in territorio positivo, con Alibaba Group Holding che ha portato le società tecnologiche cinesi al rialzo in vista dei risultati trimestrali e sulla scia del rally di Wall Street, mentre gli investitori si allontanano dalle tensioni sulla controversa visita della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan.

L’indice Hang Seng Tech è salito del 2,21% all’inizio della sessione asiatica. Al momento in cui si scrive Shenzhen e Shanghai viaggiano con rialzo rispettivi di 0,33% e 0,44%. Anche il Nikkei sale dello 0,7% e la piazza di Hong Kong resta positiva con un +1,73%.

“Storicamente, i mercati tendono ad andare avanti abbastanza rapidamente da eventi come questi, e puoi vedere che oggi i mercati hanno già iniziato a rimbalzare abbastanza forte”, ha detto Vey-Sern Ling, amministratore delegato di UBP, a “Street Signs Asia” della CNBC. Nonostante i rischi geopolitici, le preoccupazioni relative al delisting negli Stati Uniti e le potenziali riacutizzazioni di Covid, ci sono molti catalizzatori nel mercato cinese, ha affermato Ling. Ha indicato come esempi l’inflazione ben controllata e la possibile ripresa dei consumi.

Al momento, comunque, si osserva da vicino quello che sta succedendo a Taiwan, visto che ha potenziali ripercussioni a livello globale con il coinvolgimento dei giganti economici Cina e Usa.

Le forze armate cinesi hanno avviato esercitazioni militari congiunte aeree e navali su scala storica in sei aree intorno a Taiwan, secondo i media statali, mentre Pechino si muove per punire il Paese per aver ospitato la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi.

Le esercitazioni, che secondo gli analisti supererebbero significativamente la portata e la complessità viste durante l’ultima crisi nello Stretto di Taiwan 26 anni fa, rischiano di minare la fragile pace tra Cina e Taiwan, che Pechino rivendica come propria.

Funzionari di Taiwan hanno affermato che le esercitazioni violano le regole delle Nazioni Unite, invadono lo spazio territoriale e rappresentano una sfida diretta alla libera navigazione aerea e marittima.

La tensione resta alta. I mercati osservano le scosse geopolitiche e le mosse delle banche centrali - oggi si pronuncerà la Bank of England - con un sentiment ancora piuttosto incerto.

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