La Cina domina il mercato globale dell’energia solare – un dominio raggiunto in meno di 20 anni – ma la sua industria nazionale è in subbuglio.
Le prime incertezze sul settore dell’energia solare in Cina sono emerse lo scorso maggio. I prezzi sempre più bassi delle attrezzature e dei pannelli, uniti al sostegno politico del governo, hanno paradossalmente scosso la corsa green del Dragone in campo internazionale.
Oltre la Muraglia ci sono infatti da registrare un mercato pressoché saturo e una concorrenza sfrenata. Certo, nel 2023 la Cina ha incrementato la costruzione di pannelli solari di un eccellente +55%, ma lo scorso marzo lo sprint si è fermato al +32% su base annua, il livello più basso degli ultimi 16 mesi. Come se non bastasse, già un paio di mesi fa Reuters scriveva che l’espansione dell’energia solare oltre la Muraglia stava rallentando a causa di restrizioni più severe all’immissione in rete dell’energia in eccesso proveniente dai pannelli solari sui tetti, nonché per via di cambiamenti nei prezzi dell’elettricità che stavano incidendo negativamente sui nuovi progetti.
La costruzione di pannelli solari in Cina è stata ampiamente superata dalla crescita della sua capacità di produzione di moduli fotovoltaici (FV), consentendo così al Paese di esportare più pannelli solari ma anche di provocare una reazione commerciale da parte di Europa e Stati Uniti. Attenzione però, perché il ruolo del Dragone nel settore dell’energia solare presenta due facce. [...]
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