La Fed alzerà di nuovo i tassi con Trump presidente? C’è il rischio, ecco perché

Violetta Silvestri

25 Luglio 2024 - 15:44

Tassi Fed più alti per colpa di Trump? La domanda provocatoria ha stimolato le riflessioni di alcuni economisti che vedono un pericolo inflazione con il tycoon alla Casa Bianca. Cosa aspettarsi?

La Fed alzerà di nuovo i tassi con Trump presidente? C’è il rischio, ecco perché

La Fed sarà costretta ad alzare di nuovo i tassi con l’elezione di Trump alla Casa Bianca?

Se lo chiedono alcuni economisti interpellati da Reuters. Mentre i mercati si aspettano un primo taglio al costo del denaro a settembre, nei prossimi mesi e nel 2025 tutto potrebbe cambiare. E il motivo è la potenziale politica economica del tycoon in caso di vittoria come presidente Usa. L’inflazione potrebbe tornare a salire, vanificando i tentativi di Powell e degli altri membri di abbassare i picchi dei prezzi al consumo e, quindi, di allentare i tassi di interesse.

In sintesi, un’ampia gamma di economisti ritiene che il programma di Trump sui dazi, unito all’obiettivo di “deportare” milioni di lavoratori clandestini e alla probabilità di un aumento del deficit, riaccenda le pressioni sui prezzi che ora si stanno attenuando. Il tutto, spingendo la Fed a reagire con una politica monetaria più restrittiva di quella attualmente prevista.

Gli analisti prevedono che il piano di Trump di imporre tariffe generalizzate del 10% sui beni importati, e dazi ancora più elevati sui prodotti cinesi potrebbe generare un’impennata improvvisa dell’inflazione, mentre l’esclusione dei lavoratori stranieri farebbe aumentare i salari dei lavoratori rimasti, aumentando la pressione.

Ecco cosa prevedono alcuni esperti intervistati su un potenziale effetto Trump sui tassi Fed.

I tassi Fed saliranno e la colpa è di Trump. L’analisi degli esperti

Nonostante la probabile entrata di scena di Kamala Harris alla corsa per la Casa Bianca abbia un po’ vivacizzato le previsioni sul prossimo presidente Usa, Trump resta il favorito. E gli economisti si chiedono quali effetti si scatenerebbero con il tycoon al potere nella più grande economia mondiale.

Un modello di Oxford Economics, che esamina le probabili posizioni politiche dei candidati, prevede che sotto una seconda amministrazione Trump una misura dell’inflazione che esclude i prezzi di cibo ed energia, monitorata attentamente dalla Fed, raggiungerebbe un picco compreso tra 0,3 e 0,6 punti percentuali in più rispetto a quanto ci si aspetterebbe in base alle attuali leggi e politiche di bilancio.

“Il programma economico di Trump è intrinsecamente inflazionistico ha affermato Mark Sobel, presidente statunitense dell’Official Monetary and Financial Institutions Forum e veterano del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sotto presidenti sia democratici che repubblicani. “Tariffe molto più elevate, una politica fiscale espansiva e “deportazioni” di massa di immigrati: tutti questi fattori si combinerebbero insieme per aumentare l’inflazione e i tassi di interesse più di quanto non sarebbero altrimenti”.

Diane Swonk, economista capo di KPMG US, ha affermato in una nota che gli aumenti dei dazi di Trump, uniti a una netta riduzione dei lavoratori stranieri, comporteranno una ripresa dell’inflazione che probabilmente costringerà la Fed a mantenere i “tassi ai livelli attuali per molto più a lungo”.

L’approccio commerciale di Biden e Harris “rimane a chilometri di distanza da ciò che Trump ha proposto in merito alla politica tariffaria”, ha affermato Oscar Munoz, capo stratega macroeconomico statunitense presso TD Securities. Le previste azioni commerciali “chirurgiche” di una potenziale un’amministrazione Harris, ha affermato, non lasciano intravedere “un rischio significativo per le nostre previsioni di inflazione/crescita”.

Una vittoria di Trump potrebbe vedere i decisori politici ridimensionare alcuni dei tagli ora previsti per il prossimo anno, potenzialmente anche passando a un aumento dei tassi a fine 2025, hanno suggerito gli analisti di Evercore ISI.

Alla domanda su come il programma politico di Trump avrebbe contrastato le aspettative degli economisti su un’inflazione più elevata, Karoline Leavitt, portavoce della sua campagna nazionale ha risposto:

“Il popolo americano non ha bisogno che siano gli economisti a dirgli quale presidente ha messo più soldi nelle loro tasche. Quando il presidente Trump tornerà alla Casa Bianca, rianalizzerà il suo programma pro-crescita, pro-energia, pro-occupazione per abbassare il costo della vita e migliorare la vita di tutti gli americani”.

Con queste premesse, gli Usa si apprestano a vivere mesi intensi di analisi e previsioni. L’economia mondiale osserva da vicino ogni potenziale cambiamento nella maggiore potenza globale.

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