La giungla delle perizie econometriche nell’universo bancario

Vincenzo Imperatore

19 Giugno 2024 - 07:00

Purtroppo, nel quadro economico odierno, chi è interessato a effettuare un contenzioso bancario è soprattutto l’imprenditore in stato di crisi che di certo non possiede grandi risorse.

La giungla delle perizie econometriche nell’universo bancario

Negli ultimi dieci anni, quelli della progressiva crisi che ha investito tutti i settori produttivi del nostro Paese, la percezione nei confronti delle banche è mutata radicalmente. Da una cultura medievale del vassallaggio bancario, in cui le banche erano considerate intoccabili e parte dei poteri forti, si è passati a una sensibilità diametralmente opposta. Adesso le banche sono viste come soggetti attaccabili, non infallibili e di certo non sacri come lo erano stati per decenni.

In questa nuova accezione condivisa hanno trovato spazio molte società che, in modi più o meno opinabili, hanno effettuato azioni commerciali ‘spinte’ al fine di collocare perizie «econometriche», «inoppugnabili», «certificate», «legali», «brandizzate» e così via.
Meglio chiarirsi subito: la perizia all’interno di un contenzioso bancario, o in una fase conciliativa con un istituto di credito, è un evento di evidente importanza, ma non per forza necessario. Essa è finalizzata a rispondere a quesiti posti dal committente (perizia di parte) o dal giudice (perizia d’ufficio).
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