Nel linguaggio tributario, quando si parla di contenzioso fiscale si fa riferimento al contrasto tra Fisco e contribuente in merito ad un possibile tributo (imposte, tasse e contributi) da pagare.
Il contenzioso fiscale nel panorama tributario italiano rappresenta una vera e propria anomalia: la schizofrenia della legislazione fiscale genera un quantitativo spropositato di contestazioni.
Proprio per questo motivo il diritto tributario degli ultimi anni ha visto il moltiplicarsi dei cosiddetti «istituti deflattivi del contenzioso» ovvero:
- l’autotutela;
- il ravvedimento operoso;
- l’accertamento con adesione;
- la conciliazione;
- il reclamo e la mediazione;
- l’interpello o tax ruling;
- la ristrutturazione dei debiti e la transazione fiscale.
A cosa servono tali strumenti? Lo scopo fondamentale della legislazione fiscale è diventata ridurre il contenzioso fiscale, al fine di ridurre al minimo i contrasti Fisco-contribuente che portano all’instaurarsi del processo tributario.