Il Vietnam può contare su circa 22 milioni di tonnellate di terre rare. Rappresentano quasi il 19% delle riserve mondiali conosciute e sono seconde solo a quelle cinesi.
Il Vietnam può contare sulle seconde riserve di terre rare (REE, Rare Earth Elements) più grandi al mondo. Stando alle stime dell’Agenzia internazionale per l’energia, la Cina rappresenta il 70% di quelle estratte a livello planetario, nonché il 90% della capacità globale della loro lavorazione.
Se Pechino ha il controllo pressoché monopolistico dei minerali critici utilizzati in qualsiasi ambito contemporaneo - dagli smartphone ai veicoli elettrici per non parlare dell’hardware militare – Hanoi può comunque vantarsi di avere una discreta voce in capitolo. Il merito va alle circa 22 milioni di tonnellate di terre rare stimate nel Paese, che rappresentano quasi il 19% delle riserve mondiali conosciute e sono superate soltanto dalle 44 milioni di tonnellate cinesi.
Nonostante questo enorme potenziale la nazione vietnamita rimane ancora una minuscola attrice del settore, con appena 600 tonnellate prodotte nel 2023, in calo di circa il 50% rispetto ai livelli del 2022. Il Dragone, in confronto, lo scorso anno ha sfornato 240.000 tonnellate di terre rare, mentre anche il Myanmar, devastato dalla guerra e altamente sottosviluppato, è arrivato a 38.000 tonnellate. Che cosa manca, allora, al Vietnam per ruggire? [...]
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